Il Circolo dei Donatori è stata un’esperienza sorprendente. Endorfine a fiumi in tutta la sala, a ogni donazione gioia condivisa e clima di fratellanza dilagante. Alla fine ogni progetto da sostenere diventa il tuo, il tuo diventa il nostro e ognuno gli vuole bene e vuole che si concretizzi. A quel punto accade che la donazione ti fa stare bene e torni a casa felice e carico di energie positive.
 
Per promuovere l’incontro del 14 marzo 2024 abbiamo scelto di prendere a prestito le parole di una persona che partecipò alla prima edizione del Circolo dei donatori promossa dalla nostra Fondazione nel 2018: spiegano bene il senso dell’iniziativa e il clima in cui si svolge.
 
Organizzata insieme a Inner Wheel IvreaSoroptimist International club di Ivrea e Canavese, l’iniziativa Circolo dei Donatori è ispirata al modello del Giving Circle promosso da The Funding Network UK, una metodologia di live crowdfunding fortemente coinvolgente.
 
Il Circolo dei Donatori offrirà ai donatori la possibilità di incontrare direttamente e personalmente le associazioni che sostengono, di fare domande sulle organizzazioni e sui progetti, di conoscere altri donatori, di instaurare relazioni di collaborazione con altri filantropi comunitari e di passare una serata vivace e interessante insieme a persone che, come noi, sono determinate a creare cambiamento sociale positivo.
 
L’incontro si terrà presso la sede del CIAC di Ivrea (Via Armondo Arborio 3) e prevede la presentazione di tre progetti che gli ospiti potranno sostenere con una donazione.

Durante la serata è previsto anche un momento conviviale con una cena light a buffet.
 
L’iniziativa Circolo dei donatori, come tutte le altre iniziative e progetti che la Fondazione di Comunità del Canavese promuove, vuole contribuire a diffondere la cultura del dono come strumento per migliorare la qualità del vivere sul nostro territorio.
 
La partecipazione è aperta a quanti interessati ma, per ragioni organizzative, è richiesto che venga segnalata la presenza inviando entro il 10 marzo una mail all’indirizzo:
fondazionecomunitacanavese@gmail.com

Per chi volesse saperne di più:

Nell’ambito del progetto Canavese Comunità Competente, di cui la Fondazione di Comunità del Canavese è capofila, un primo incontro per approfondire e riflettere sui temi del disagio mentale giovanile.

Al centro dell’incontro l’Approccio Dialogico che, sviluppatosi in Finlandia e in altri Paesi del Nord Europa, ha dato avvio a processi di cambiamento nel contesto della salute mentale (Dialogo Aperto), come pure nel contesto dei servizi sociali e per l’infanzia (Dialoghi Anticipatori) e nelle politiche di sviluppo di singole comunità.
Un approccio che, in particolare, ha sostenuto il cambiamento organizzativo in questi differenti contesti, contrastando la spinta alla settorializzazione e introducendo una visione democratica nei rapporti tra professionisti e cittadini.

L’Approccio è centrato sul principio dialogico e sul presupposto che gli operatori non sono chiamati a dare soluzioni, ma a promuovere momenti di riflessività tra tutti i soggetti coinvolti nella situazione, generando così proposte elaborate da tutti i soggetti coinvolti. Il Seminario propone una prospettiva di sistema che, facendo leva sull’Approccio Dialogico, offre spunti di riflessione e riferimenti esperienziali, a partire dalla necessità di promuovere processi mirati ad una piena condivisione e co-progettazione delle azioni di prevenzione e intervento sulle fasce adolescenziali e giovanili del Canavese.

Le pratiche dialogiche possono essere utilizzate per far dialogare, in modo costruttivo, tutti i soggetti (sociali, sanitari, scolastici, dello sport e dell’associazionismo, oltre alle famiglie ed agli adolescenti) di questo sistema specifico, al fine di definire le azioni concrete, i compiti che ciascuno può assumere e i dispositivi di connessione nel percorso per giungere a un obiettivo condiviso, collocato nel tempo e nello spazio. Il dialogo e l’ascolto sono il cuore di questi processi di ridefinizione dei rapporti tra persone e servizi. Ne faremo esperienza insieme per visualizzare azioni e percorsi possibili

Programma del seminario

Intervengono:

Giuseppe Tibaldi

Psichiatra, psicoterapeuta, direttore dei servizi psichiatrici territoriali nell’Area Nord del DSM-DP di Modena, trainer del Dialogo Aperto, dopo la formazione triennale completata a Londra. Promotore di recenti esperienze formative sul Dialogo Aperto. Direttore della Collana “Storie di Guarigione” presso la casa editrice Mimesis. L’ultimo libro pubblicato in questa collana di cui è stato il curatore, si intitola “La pratica quotidiana della speranza”. È inoltre autore di molte altre pubblicazioni.

Stefano Sarzi Sartori

Caporedattore di una rivista interdisciplinare di problematiche familiari, è animatore di un’associazione familiare che si occupa di Sviluppo di comunità. Collabora con la Provincia Autonoma di Trento, con numerose organizzazioni del terzo settore e con amministrazioni locali, promuovendo progetti locali di ricostruzione dei contesti di comunità in una prospettiva di sistema. Collabora con l’Associazione Italiana Pratiche Dialogiche ed è tra i fondatori della Rete Nazionale Coabitare Solidale. Ha pubblicato: “La famiglia nel sociale” (San Paolo, Milano, 2001) e “Comunità e democrazia nei quartieri. Un’ipotesi di lavoro per attivare processi partecipativi e generativi di cittadinanza” (Erickson, Trento, 2016).

Anna Lucia Carretta

Pedagogista, formatrice, facilitatrice, referente in Italia dell’Approccio Dialogico Finlandese di Dialogues & Design Ltd di Heikki Ervast e Jukka Akola, formatori e responsabili scientifici dal 2018 dei percorsi di formazione all’Approccio Dialogico attivati in Emilia Romagna. Promuove l’approccio dialogico finlandese nel lavoro socio educativo e nella riorganizzazione dei Servizi, con funzioni di formazione e facilitazione. Collabora dal 2018 allo sviluppo del Progetto Sperimentale Dialogico promosso dalla Regione Emilia Romagna per implementare la riorganizzazione di servizi sociali e sanitari, con strumenti dialogici. Svolge un’attività di facilitazione al dialogo e di ascolto di giovani, adulti, anziani e famiglie. Da gennaio 2018 coordina, per la cooperativa Filo di Arianna, la comunità terapeutica riabilitativa della neuropsichiatria per adolescenti “Pani e Peschi” a Milano. Pratica attività di meditazione e di mindfullness per implementare competenze relazionali nell’ascolto e nel dialogo.

Data e luogo

1°marzo – dalle ore 15.30 alle ore 19.00
Ico Academy, via Jervis 11/D, Ivrea

Info e prenotazione

Per iscriversi inviare una email a fondazionecomunaitacanavese@gmail.com indicando nome e cognome, professione ed eventuale organizzazione di appartenenza.


Il progetto Canavese Comunità Competente è stato presentato da Fondazione di Comunità del Canavese insieme ad un ampio partenariato che comprende l’ASL TO4, i Consorzi socio assistenziali In.Re.Te di Ivrea, CISS38 di Rivarolo e CISSAC di Caluso, più numerosi enti del Terzo Settore: la Fondazione Casa dell’Ospitalità, le cooperative sociali Alce Rosso e Andirivieni, la cooperativa Zac!, l’impresa sociale Ico srl, l’associazione Cometa e l’associazione Più Diritti.

E’ sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando Effetto salute.

Raccolte fondi e iniziative finanziate sul Bilancio di Fondazione

La Fondazione ha proseguito nella consolidata linea di raccolta fondi e di finanziamento di progetti con risorse proprie, rivenienti dai donatori e dai contributi dei soci fondatori.

Si sono svolte alcune campagne di raccolta fondi per specifici progetti:

È proseguita la Campagna Soci per sollecitare l’adesione di soci sostenitori alla Fondazione, che ha portato finora alla conferma di precedenti adesioni o a nuove adesioni con donazioni per complessivi 3.680 euro, cui sono da aggiungere i contributi dei Soci Fondatori.

Con le risorse proprie la Fondazione ha sostenuto due iniziative che si sono sviluppate nel corso del 2023:

Partecipazione a Bandi e promozione di partenariati

La Fondazione ha sviluppato nel corso del 2023 una significativa attività di promozione di partenariati per la partecipazione a bandi nonché di adesione a partenariati promossi da altri soggetti su tematiche di interesse della Fondazione.

La Fondazione ha promosso la partecipazione al bando “Salute Effetto Comune” di Compagnia di San Paolo, candidando un progetto (Canavese Comunità Competente) per la prevenzione del disagio psichico dei giovani, con un ampio partenariato cui hanno aderito 6 Dipartimenti dell’Asl To4, i tre Consorzi socio-assistenziali del Canavese, la Fondazione Casa dell’Ospitalità, diverse associazioni e cooperative del Terzo settore; al progetto, di durata biennale e del valore complessivo di 291.000 euro, è stato assegnato un contributo di 199.000 euro da Compagnia di San Paolo.

La Fondazione ha inoltre partecipato, in qualità di partner, alla realizzazione di alcuni progetti nel campo del welfare culturale:

Abbiamo inoltre partecipato ad un percorso di co-progettazione del CISS38 per definire interventi di welfare locale e di sviluppo della Comunità Educante nelle aree montane, finanziati dal PNRR, condividendo un protocollo di intervento, che vedrà la Fondazione impegnata nella realizzazione di una campagna di raccolta fondi per interventi di contrasto alla povertà.

Con il Consorzio IN.RE.TE stiamo collaborando per la definizione di interventi sul tema della Emergenza Abitativa da realizzare all’interno del progetto Living Better, di cui è titolare il Consorzio.

Grazie all’acquisizione di una risorsa con competenze di progettazione, che ci ha accompagnato anche in molte delle azioni di cui ai punti precedenti, abbiamo sviluppato la progettazione per alcune iniziative, avviate su impulso di associazioni del territorio:

Inoltre abbiamo aderito in qualità di partner senza budget, con lettere di adesione, ai progetti:

In ultimo, la Fondazione ha avviato una interlocuzione con la Fondazione Ruffini, attraverso la sottoscrizione di una lettera di intenti per giungere ad un accordo di collaborazione che potrà vedere le due Fondazioni collaborare nel sostegno di progetti del territorio negli ambiti della disabilità, della dispersione scolastica, dell’inclusione dei migranti

Attività istituzionali e di rafforzamento organizzativo e Iniziative promozional

Sotto il profilo del consolidamento e sviluppo organizzativo, la Fondazione ha ottenuto – attraverso la partecipazione alle Linee Guida per le Fondazione di Comunità – un finanziamento biennale, relativo agli anni 2023 e 2024 da Compagnia di San Paolo, a sostegno delle attività istituzionali e per attività di co-progettazione.

Abbiamo inoltre partecipato al Bando Next Generation You, sempre di Compagnia di San Paolo, per il rafforzamento degli Enti del Terzo Settore, aggiudicandoci un contributo di 49.500 euro per la realizzazione di un Piano di Sviluppo Organizzativo del valore complessivo di 66.200 euro.

In ultimo, nei mesi di settembre e ottobre, abbiamo organizzato tre aperitivi – a Ivrea, Rivarolo e Candia – per incontrare i nostri sostenitori e presentare le attività di Fondazione; i tre appuntamenti hanno visto complessivamente la partecipazione di oltre 140 persone, tra cittadini, rappresentanti delle istituzioni e degli enti del terzo settore.

A seguito di un percorso di co-progettazione avviato a maggio di quest’anno, è stato siglato il Patto Educativo Territoriale dell’Istituto Comprensivo Ivrea 2.

I Patti Educativi Territoriali o Patti di Comunità, sono uno strumento ufficialmente riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione nel piano scuola del 2020/2021 come uno dei modelli per contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica. 

Costituiscono lo strumento per attivare la “Comunità Educante”, per siglare alleanze territoriali tra scuole, enti locali, soggetti del terzo settore e del civismo attivo centrate sulla pari dignità e sul reciproco riconoscimento di tutti gli attori coinvolti; si basano su un approccio partecipativo, cooperativo, solidale di tutta la società, così come previsto dall’art. 118 della Costituzione.

Attraverso l’apertura al territorio, i Patti Educativi rispondono alla necessità di rimettere al centro i bambini, le famiglie e i bisogni educativi in una prospettiva che mantenga come punto di partenza e di arrivo la professionalità dei docenti e il valore pedagogico delle esperienze proposte.

Il Patto Educativo Territoriale dell’Istituto Comprensivo Ivrea 2, costruito inizialmente sulle esigenze e i bisogni della Scuola dell’Infanzia Dora Baltea e della scuola Primaria Nigra, e ora in via di ampliamento per rispondere alle problematiche degli altri plessi scolastici dell’Istituto, è stato sottoscritto da Legambiente Dora Baltea Ivrea, dalla Cooperativa ZAC!, dal Consorzio IN.RE.TE – Centro Famiglie F.I.L.O, dall’Associazione Cometa, da Fondazione di Comunità del Canavese, ed è in corso di perfezionamento la sottoscrizione anche da parte del Comune di Ivrea e della Associazione Asini si Nasce.

Ognuno degli attori firmatari apporta il suo specifico contributo per arricchire e migliorare l’offerta formativa dell’Istituto Comprensivo: l’Associazione Cometa offre percorsi formativi per genitori ed insegnanti in merito alle problematiche dello sviluppo dell’età evolutiva, all’educazione alimentare, al sostegno alla genitorialità e all’individuazione precoce di difficoltà di apprendimento; il Consorzio IN.RE.TE, attraverso il Centro Famiglie F.I.L.O, contribuisce al supporto e al rinforzo delle famiglie e dei minori, attraverso la cura della comunità educante e la costruzione di un’alleanza educativa con scuole e territorio; la Cooperativa ZAC! contribuisce organizzando momenti di esplorazione del quartiere e percorsi di educazione alimentare nonché attività di sostegno alle famiglie di origine straniera; Legambiente Dora Baltea realizza progetto nel parco cittadino relativi all’orto didattico e ad azioni di sensibilizzazione su ambiente e sostenibilità; la Fondazione di Comunità del Canavese collabora alla definizione e implementazione delle soluzioni, svolgendo in particolare un ruolo di mediatore tra i diversi soggetti e mettendo a disposizione alcune risorse economiche per consentire la realizzazione degli interventi previsti; il Comune di Ivrea sostiene le attività dei volontari e le iniziative che si svilupperanno per la valorizzazione dei plessi scolastici; l’Associazione Asini si Nasce partecipa con il coinvolgimento diretto dei ragazzi disabili in carico all’Associazione alla realizzazione di progetti di abbellimento e ri-finzionalizzazione degli edifici e degli spazi all’aperto.

Il Patto è ora entrato nella fase operativa, con la progettazione e prossima realizzazione delle prime iniziative, ma vuole essere uno strumento in divenire e aperto a sempre maggiori e preziosi collaborazioni.

 

Sono troppi gli adolescenti e i ragazzi che vivono situazioni di disagio, anche sul nostro territorio.

Le cause sono tante, così come tante sono le forme con cui esprimono forme di malessere.

A partire dall’ascolto e da un coinvolgimento vero siamo convinti si possa fare molto per restituire loro passioni, fiducia, benessere.

Per questa ragione abbiamo promosso il Progetto Canavese Comunità Competente che ha ricevuto il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando Salute, effetto comune.

Il progetto si propone di lavorare alla prevenzione e alla promozione della salute mentale di adolescenti e giovani (dai 14 ai 25 anni) del Canavese.

Collaborano al progetto i servizi dei Distretti sanitari di Ivrea e Cuorgnè, i 3 Consorzi dei servizi socio-assistenziali (IN.RE.TE – Ivrea, Cissac – Caluso, Ciss 38 – Cuorgnè) e diverse realtà del terzo settore.

Il progetto si propone nello specifico di realizzare i seguenti obiettivi specifici:

  1. organizzare un sistema integrato e strutturato di intervento ed un modello di governance territoriale tra i Dipartimenti e le Strutture dell’Asl To4 impegnati nel campo della prevenzione e gestione del disagio mentale – ed in particolare la Struttura Semplice di Psicologia della Salute dell’età Adulta, la Neuropsichiatria Infantile, il Dipartimento Dipendenze Patologiche, La Struttura Semplice Psicologia della Salute dell’età Evolutiva, il Servizio Sociale Professionale Aziendale, i Distretti Sanitari di Ivrea e di Cuorgnè, il Dipartimento di Prevenzione – i Consorzi socio-assistenziali, le Agenzie Formative e le istituzioni scolastiche, gli Enti del Terzo Settore.
  1. contribuire alla diffusione di una cultura di contrasto allo stigma associato alla malattia mentale
  1. contribuire alla diffusione di una conoscenza e di pratiche utili alla individuazione precoce del disagio giovanile ed in particolare del disagio psicologico con riferimento agli operatori a contatto con la popolazione giovane del territorio

I contenuti di maggiore innovatività dell’intervento proposto sono:

I risultati attesi dall’intervento si collocano su diversi piani:

Sono partner di progetto:

Struttura Semplice di Psicologia della Salute dell’età Adulta (ASL TO4)
Neuropsichiatria Infantile (ASL TO4)
Dipartimento Dipendenze Patologiche (ASL TO4)
Struttura Semplice Psicologia della Salute dell’età Evolutiva (ASL TO4)
Servizio Sociale Professionale Aziendale (ASL TO4)
Consorzio socio-assistenziali IN.RE.TE
Consorzio socio-assistenziale CISS 38
Consorzio socio-assistenziale CISSAC
ZAC! Zone attive di cittadinanza
Cooperativa Andirivieni
ICO impresa sociale s.r.l
Studio Cometa
Agenzie formative del territorio

 

 

 

Dopo gli incontri con i partner e gli attori del territorio, il nuovo CdA ha elaborato un documento che illustra l’evoluzione della situazione sociale della nostra area e definisce la strategia d’intervento che la Fondazione intende attuare nel biennio 2022/2023.

Al centro del nostro impegno il disagio giovanile e l’educazione, l’emergenza abitativa, la volontà di costruire un nuovo modello di welfare di territorio maggiormente capace di dare risposta ai bisogni del territorio.

Scarica qua sotto il documento

 


 

I modelli per la dichiarazione dei redditi CU, 730 e UNICO contengono uno spazio dedicato al 5 per 1000: puoi firmare e indicare il codice fiscale della Fondazione 93045280018.

Illustrazione di Joey Guidone →

Il ciclo di incontri che la Fondazione ha organizzato sul territorio sono andati veramente molto bene.
Sono stati l’occasione per incontrare nuovi amici, raccontare meglio i nostri progetti, tenerci aggiornati su quanto il nostro territorio sa esprimere in termini di iniziative per i più fragili.

Elencare tutte le realtà che abbiamo incontrato è difficile e sicuramente dimenticheremmo colpevolmente qualcuno.
Ci teniamo però a ringraziare in modo sinceramente sentito quanti hanno partecipato.

Non mancheremo di mantenere vivo e rinnovare questo dialogo con nuove iniziative.
E non mancheremo di invitarvi.

Una piccola gallery di immagini degli incontri di Ivrea, Rivarolo e Candia.

 

Il 22 settembre a Ivrea inizia un breve percorso della Fondazione di Comunità del Canavese nel territorio.
Tre appuntamenti pensati per incontrare i sostenitori, le realtà con cui collabora e soprattutto, quanti vogliono conoscere meglio la Fondazione e le sue attività. Gli incontri si concluderanno con un aperitivo che darà modo di proseguire le discussioni affrontando tutti i temi che i partecipanti vorranno proporre.

Con le associazioni e i sostenitori già dialoghiamo con le campagne di raccolta fondi, i tavoli di lavoro sui progetti, gli incontri dedicati ad approfondire la conoscenza delle situazioni di criticità sociale su cui si vuole intervenire ma la possibilità di incontrarsi, conoscersi e discutere insieme di obiettivi e urgenze rimane senza dubbio il miglior modo per consolidare quella indispensabile rete di relazioni che da senso e forza all’operato della Fondazione.

Solo una base sociale ampia e partecipe può infatti garantire la continuità di lavoro e rendere più efficace l’intervento della Fondazione a favore del territorio.

In questi ultimi anni anche in Canavese sono aumentate le situazioni di bisogno e le problematiche che spesso non trovano adeguata risposta nel sistema di welfare.  È sempre più evidente la necessità di trovare nuove soluzioni, di costruire rinnovate pratiche in cui possa esprimersi la solidarietà, di individuare gli spazi per iniziative che possano aiutare a contrastare le situazioni di disagio e sofferenza. Nel corso dei tre appuntamenti incontreremo anche istituzioni ed enti del territorio per meglio conoscere alcune situazioni critiche.

Per parlarne e provare a trovare qualche risposta insieme, la Fondazione ha quindi pensato a tre appuntamenti a cui invitare i propri sostenitori e aperti a qualche nuovo amico.

Il primo degli incontri si svolgerà a Ivrea, il 22 settembre alle 18.00, in Via San Pietro Martire 30, presso lo splendido punto bar attivato dai nostri amici dell’Associazione Asini si Nasce. Seguirà un appuntamento a Rivarolo il 29 settembre, sempre alle ore 18, presso il Castello Malgrà. Infine un terzo ed ultimo appuntamento al Cantun di Candia il 6 ottobre alle ore 18.00.

A tutti, un sentito invito a partecipare.

Per informazioni più dettagliate su date, orari e luoghi del mini tour della Fondazione:
www.fondazionecomunitacanavese.it
facebook. Fondazione di Comunità del Canavese
instagram. fondaz_comunita_canavese

 

Giovedì 20 aprile 2023 si è tenuta l’Assemblea annuale dei sostenitori della Fondazione.

Un appuntamento che per noi non è un semplice rito formale ma un prezioso momento di confronto con quanti negli anni hanno sostenuto e supportato la crescita dell’ente.

Come sottolineato dal Presidente Augusto Vino: “la Fondazione in questi otto anni ha potuto contare sull’apporto dei soci, ma anche e soprattutto dei tanti e delle tante che si sono avvicinati ed hanno creduto al nostro lavoro, alla dedizione e intelligenza di chi ha dedicato parte- talvolta anche molto significativa- del proprio tempo per consolidare l’ente e renderne possibile lo sviluppo. Un lavoro in continuità con quello svolto dai Consigli di Amministrazione che ci hanno preceduto e sempre teso a dotare il territorio di uno strumento che consentisse di suscitare e sostenere la filantropia di comunità per rafforzare e innovare il sistema di welfare territoriale“.

Quel che emerge dalla lettura di ciò che succede sul nostro territorio pone in evidenza quanto siano ancora attuali e rilevanti le motivazioni che avevano portato alla costituzione della Fondazione.

Fasce sociali relativamente “garantite” negli anni passati sono in situazioni di sempre maggior vulnerabilità; il tema della casa si presenta con caratteri inediti, tante famiglie soffrono di una sempre maggiore precarietà e difficoltà reddituali, la scuola e la popolazione giovanile vivono situazioni di crescente disagio.

Tutto ciò, accanto ai problemi di cui sempre Fondazione ha provato ad occuparsi – dalle disabilità alla situazioni di marginalità – spingono l’ente a esplorare nuovi ambiti di intervento e a ricercare nuove fonti di finanziamento delle attività.

Come spiegato dalla Consigliera Marzia Giulia Niccoli, nel corso del 2022, la Fondazione ha riattivato il bando “Diamo una mano al Canavese” e avviato nuove iniziative rivolte alle scuole attraverso lo strumento dei Patti Educativi Territoriali.

La Consigliera Antonella Enrietto ha poi esposto i numerosi progetti che si sono potuti realizzare grazie al sostegno finanziario di Fondazione nell’anno 2022, tra cui: “Dino Gang 2 diversamente eroi”, “Insieme per il parco di Villa Sclopis”, “Gruppo Ama, contro la discriminazione delle donne”,” La Serra morenica: un bene comune”.

A chiudere gli interventi finalizzati a illustrare il lavoro svolto nel 2022, la Consigliera Raffaella Enrico ha quindi raccontato le iniziative di raccolta fondi a favore dell’Ucraina e dell’emergenza abitativa.

Prima del confronto con i partecipanti, il Notaio D’Arrigo e il Revisore Mantovani, hanno esposto i principali elementi del bilancio  economico 2022.

L’Assemblea ha poi lasciato spazio agli interventi dei soci, stimolati a intervenire su obiettivi e attività.

 

BILANCIO di ESERCIZIO E RELAZIONE DI MISSIONE
>> SCARICA

L’Assemblea è’ per noi un momento per sempre molto importante.

Offre l’occasione per confrontarsi sulle prospettive, dare evidenza alle attività svolte, riflettere insieme a partner e sostenitori su come migliorare e rendere ancora più efficace l’operato della Fondazione.

Un momento che quindi può contribuire in modo determinante a qualificare il nostro lavoro e consolidare quel ruolo di “mediatore di comunità” che riteniamo la Fondazione debba svolgere.

Per questo invitiamo tutti i nostri sostenitori a partecipare.

All’ordine del giorno:

• presentazione delle attività dell’anno 2022;
• anteprima progettualità 2023;
• presentazione e approvazione del Bilancio Consuntivo e della Relazione di Missione
2022.

Ricordiamo che l’assemblea è pubblica, ma solo coloro che hanno formalmente aderito alla Fondazione di Comunità del Canavese hanno diritto di voto.

Ricordiamo inoltre che i sostenitori hanno la possibilità di farsi portatori di un massimo di tre deleghe, utilizzando il modulo apposito, che deve essere compilato e spedito all’indirizzo fondazionecomunitacanavese@gmail.com entro il giorno 20 aprile 2023.

Al termine dell’incontro seguirà un rinfresco, a cura dell’Associazione Piccolo Carro Onlus, per i partecipanti, occasione per conoscerci meglio e instaurare proficue collaborazioni.

Data: giovedì 20 aprile 2023
Orario: dalle ore 15.30
Luogo: Polo formativo Universitario OFFICINA H via Monte Navale 2, Ivrea

A fronte di una situazione sociale, che anche nel nostro territorio evidenzia forti elementi di criticità, come Fondazione di comunità, nel corso degli ultimi mesi del 2022, abbiamo provato ad aggiornare la “fotografia” delle problematiche che coinvolgono il territorio canavesano.

Lo abbiamo fatto incontrando i Consorzi socio-assistenziali, i responsabili dell’ ASL, le tante realtà che si occupano di cura e servizi.

Il quadro che emerge conferma una preoccupante tendenza all’ampliarsi delle aree di disagio: oltre alle problematiche tradizionali, le difficoltà di tipo economico stanno generando nuove situazioni critiche che interessano in particolare la questione abitativa, i giovani e il sistema educativo, l’inserimento lavorativo.

Non si tratta più di rispondere a situazioni di “emergenza” o già conosciute: occorre ripensare e lavorare alla costruzione di nuovi strumenti di intervento.

Dobbiamo dare vita a un nuovo modello di welfare incentrato su una più robusta collaborazione tra tutti gli attori territoriali e capace di mobilitare le risorse per uno sviluppo di comunità duraturo e solidale.

Come Fondazione di Comunità cercheremo di svolgere sempre più e sempre meglio il ruolo di “mediatore di comunità”: stimolando e organizzando la filantropia, facilitando le relazioni, cercando di leggere i bisogni che esprimono le persone.

E lo proveremo a fare cercando di stare vicino a chi ha più bisogno ed è più fragile.

Per farlo bene abbiamo però bisogno prima di tutto di ampliare e far crescere la nostra base sociale, il numero di quanti ci sostengono rafforzando la nostra capacità di “restituire” al territorio.

Aderisci alla Campagna sostenitori 2023 e rinnova anche per quest’anno il tuo sostegno alla Fondazione.

A destra trovi il tasto per accedere alla pagina in cui trovi tutte le informazioni su come puoi donare.

Ricordati gentilmente di inserire nella causale “Quota sostenitore 2023” e di compilare il Modulo sostenitori.
Potrai così partecipare all’Assemblea annuale dei sostenitori e contribuire alla definizione degli indirizzi della Fondazione.

Entro il 31 marzo di ogni anno, puoi regolarizzare anche l’adesione per l’anno precedente in modo da poter sempre partecipare alle Assemblee.

Ecco i sette progetti risultati vincitori dell’edizione 2022 del bando “Diamo una mano al Canavese”

Il gruppo AMA di auto mutuo aiuto sul dolore cronico si è costituito a Ivrea a partire dal 2019 all’interno del territorio dell’ASL TO4. Lo spirito e i valori che caratterizzano questo presidio sono quelli dell’inclusione sociale e del sostegno a pazienti spesso smarriti nella mancanza di una cura efficace; la cronicità espone queste persone a una serie di complicazioni e ricadute sulla qualità della vita che intrecciano la loro salute mentale (solitudini, perdita del lavoro, sfiducia e resistenza alle cure, diminuzione dell’autoefficacia e dell’autostima, limitazioni nello svolgimento della vita quotidiana) a quella fisica (artrite, ricorrenti mal di testa/emicranie, lombalgia cronica, fibromialgia, neuropatia, rigidità articolare, stanchezza, disturbi del sonno, dolore associato a modificazioni neurofisiologiche e neuro funzionali nelle vie percettive del dolore ecc.) ; i gruppi AMA sono al servizio dei singoli cittadini. Il progetto rappresenta una opportunità di sperimentare una situazione comunitaria e protetta per supportare soggetti in stato di fragilità ed i loro familiari. L’obiettivo del progetto è quello di dare forza, visibilità, accessibilità a questo strumento attraverso incontri bimensili gratuiti del gruppo AMA sul dolore cronico condotti da uno psicologo facilitatore professionale con un gruppo di 20 persone affette da patologie dolorose croniche e familiari (con possibilità di ampliamento del numero in base alle richieste). I partecipanti al gruppo acquisiscono un ruolo attivo, interagiscono, fanno ricerca, condividono risorse, prendono decisioni, si rispettano a vicenda e acquisiscono nuove competenze per la gestione di problematiche comuni.

Con questo progetto innovativo le due Associazioni intendono prendersi cura dei nonni dei bambini disabili. I nonni sono una risorsa importante all’interno di un nucleo familiare, portano un grande bagaglio di saperi ed esperienza e nel caso della nascita di un nipotino disabile, i nonni hanno bisogno di essere accompagnati nel percorso di accettazione della disabilità, nella relazione con il loro figlio e con il nipotino. Il progetto intende attivare strumenti di sostegno per i nonni dei bambini con disabilità e autismo del territorio canavesano, per migliorarne le competenze, diminuire la sofferenza e il carico emotivo delle famiglie, incrementando il benessere degli interi nuclei familiari e dei contesti di vita. A tali fini sono previste attività in piccolo gruppo per nonni condotti da una psicologa e una pedagogista e finalizzati all’incontro con altri nonni e alla condivisione della propria esperienza. Sono previsti inoltre incontri con educatori professionali, pedagogisti e logopedisti finalizzati all’acquisizione di corrette modalità di relazione, di comunicazione e di gioco con i bambini disabili e infine colloqui individuali di supporto psicologico finalizzati all’accettazione ed elaborazione della diagnosi di disabilità dei nipoti. Il progetto si presenta innovativo in quanto sul territorio canavesano è la prima iniziativa diretta ai nonni dei bambini con disabilità e autismo. Proporre ai nonni dei percorsi in piccolo gruppo a carattere formativo vuol dire dare la possibilità di mettersi in gioco ed apprendere nuove modalità di relazione, gioco e comunicazione. Significa aiutare i nonni dei bambini con disabilità a sentirsi meno soli, a non giudicarsi inadeguati e a far fronte allo scoraggiamento e al senso di inutilità di fronte a un/a nipotino/a disabile. Significa ancora poter dare anche ai bambini con disabilità la gioia di una relazione importante e gratificante come quella con i nonni, adatta alla situazione concreta di ciascuno.

L’associazione Epicentro, che dal 2015 è attiva sul territorio eporediese come servizio di sostegno educativo e didattico rivolto a bambini e ragazzi dai 6 ai 19 anni, e l’associazione Disleporedia, che opera da dieci anni a supporto delle famiglie con minori con DSA, hanno avviato una proficua collaborazione volta ad integrare e ampliare le rispettive risorse e progettualità condividendo obiettivi e metodologie comuni. Negli anni hanno ampliato la loro capacità di rilevare le necessità del territorio partecipando a tavoli di lavoro su temi specifici indetti dai servizi territoriali competenti, con i quali si coordinano per la co- progettazione di interventi specifici su famiglie e minori.

Uno degli elementi di più significativa criticità rilevato congiuntamente da scuola, ragazzi e famiglie è la gestione degli aspetti riconducibili ai Disturbi Specifici di Apprendimento. La situazione si è ulteriormente aggravata negli anni dell’emergenza pandemica per la difficoltà sia nel rilevamento dei segnali prodromici nel contesto scolastico sia nel’accesso a percorsi di valutazione. Il progetto intende sostenere l’attività dello sportello di consulenza per genitori, insegnanti ed operatori progettato e realizzato dall’associazione Disleporedia e attivo sul territorio eporediese da molti anni per rispondere al bisogno di informazione e formazione sul tema dei DSA. L’accesso al servizio è gratuito. Lo sportello sarà attivo presso la sede dell’Associazione Epicentro APS, sarà gestito da psicologhe con formazione specifica e consentirà di accogliere 40 beneficiari. Per circa 10 minori tra coloro che accedono alla consulenza dello sportello, su segnalazione e in riferimento alle esigenze rilevate dalle psicologhe, potranno essere attivati percorsi individualizzati di tutoraggio gratuiti o con costi calmierati, gestiti da insegnanti, psicologi e tutor specializzati in metodo di studio e didattica per studenti con diagnosi DSA. I ragazzi verranno seguiti nello studio e nello svolgimento dei compiti, verranno loro proposti strumenti e strategie personalizzati per il recupero dei contenuti didattici, si lavorerà sul metodo di studio e si stimolerà la riflessione sui processi di fronteggiamento di successi e insuccessi in ambito scolastico. Sarà inoltre attivato uno spazio rivolto ai genitori per offrire occasioni di formazione, informazione ed incontro in cui si proporranno temi di discussione significativi per le diverse fasce di età, anche volti a stimolare l’individuazione di strategie utili a sostenere i minori con DSA nel loro percorso evolutivo, scolastico ed emotivo. Il collegamento diretto tra le attività dello sportello di consulenza e i percorsi di tutoraggio individualizzati costituisce il più significativo elemento di innovatività della proposta progettuale in quanto permetterà una presa in carico globale ed efficace.

il progetto “Ratatù intrecci di solidarietà” vuole consolidare un modello di rete alimentare solidale, in cui quello che spesso viene considerato disagio (sia in termini di povertà che di scarto alimentare) possa diventare possibilità di crescita e scambio per tutta la comunità. Il progetto garantisce la continuità e l’ampliamento di quanto realizzato a partire dal 2021, anno in cui è stato inaugurato un emporio solidale a Cuorgnè che ha reso le persone da beneficiari passivi a soggetti attivi. L’ Emporio Ratatù è uno spazio solidale, in cui le persone in difficoltà possono ottenere i prodotti che preferiscono in base alle proprie necessità e culture personali, facendo la spesa in modo convenzionale, ma pagando attraverso una “tessera punti”. L’accreditamento avviene attraverso l’accesso al circuito caritativo, che, con la collaborazione dei servizi sociali C.I.S.S. 38, attesta la condizione di necessità. Ratatù è collegato alle attività di tre orti solidali situati in Castellamonte, Cuorgnè e Feletto che non solo forniscono i prodotti freschi distribuiti ma accolgono percorsi di riattivazione a favore dei beneficiari stessi dell’emporio e soggetti in situazione di fragilità e vulnerabilità. L’emporio garantisce la sua apertura grazie all’azione congiunta di volontari delle associazioni e di persone in difficoltà economiche. Tale modalità ha portato al raggiungimento di obiettivi quali la risposta ai bisogni primari della spesa alimentare, la riacquisizione di ruoli e competenze lavorative e relazionali, il consolidamento della rete dei partner pubblici e privati e lo sviluppo di un sistema virtuoso di recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari.

Il progetto intende avviare un percorso di cura e recupero del patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale ed economico della Serra di Ivrea. Si tratta di un bene comune che a causa del lungo processo di abbandono della cura dei terrazzamenti e dei boschi presentano una crescita delle criticità e dei i rischi per i residenti e una riduzione delle funzionalità del complesso ecosistema del bosco. Gli scopi del progetto sono molteplici: in primo luogo realizzare un rapporto sullo stato delle superfici boscate della Serra di Ivrea, da cui emergano le principali linee di azione per il recupero del patrimonio arboreo. ln secondo luogo rafforzare la rete dei soggetti partecipanti al progetto a cui spetta il compito di attori delle politiche individuate. ln terzo luogo far crescere la conoscenza dei cittadini e la loro partecipazione alle attività individuate attraverso un piano di comunicazione e di corsi di formazione. Tra i destinatari si evidenziano i giovani diversamente abili dell'Associazione Piccolo Carro Odv; le azioni di gestione del bosco e di recupero dei terreni abbandonati contribuiscono al loro benessere e ad un maggior inserimento nella comunità locale. Il principale carattere di innovatività del progetto consiste nel proporre un nuovo modello di cura del territorio e dei beni comuni, con una interazione continua tra il livello della pianificazione di ampia scala (Comunale, Provinciale, Regionale) e la presenza attiva di chi i territori li abita. Il progetto unifica le azioni dei diversi soggetti coinvolti attraverso la costituzione di un tavolo di lavoro comune.

Il Parco di Villa Sclopis a Salerano Canavese, è un luogo di grande valore paesaggistico e naturalistico che ospita l’Hospice e i loro famigliari nonché gli ospiti del centro diurno Alzheimer ed è aperto a tutti i cittadini: richiede pertanto l’apporto di operazioni di manutenzione ordinaria continue a diverso livello. Il parco possiede un grande potenziale ovvero quello di poter diventare un luogo aggregante dove le persone, prendendosene cura, possano individuare un progetto comune, un luogo familiare e un terreno di sperimentazione di rapporti sociali a contatto con la natura. Con il progetto “Insieme per il Parco di Villa Sclopis” le Associazioni SE.MI e Casa Insieme, in collaborazione con il Consorzio InRete, intendono proporre laboratori di cura e manutenzione del Parco e dell’orto sociale coinvolgendo persone fragili e diversamente abili, permettendo la ri-valorizzazione del parco per renderlo un luogo riconosciuto e fruito dalla comunità di Salerano e dintorni. Durante lo svolgimento dei laboratori si proporranno momenti legati all’approfondimento sui temi ambientali che riguardano strettamente la gestione del parco e la coltivazione di un orto biologico e sinergico i cui prodotti verranno condivisi con i beneficiari del progetto. Il principale elemento di innovatività è rappresentato dalla collaborazione instauratasi tra due organizzazioni del Terzo settore

Quelli della Dino Gang sono personaggi di fantasia creati da Luca, ragazzo autistico di 24 anni e, con il suo consenso, si è scelto, lo scorso anno, di renderli protagonisti del primo capitolo della Dino Gang, un libro per bambini frutto di un percorso di arteterapia che ha coinvolto 32 ragazzi con disabilità intellettiva. Grazie a questo progetto le avventure continueranno con un secondo capitolo, che andrà ad approfondire aspetti specifici della disabilità, sempre sotto forma di storie per bambini. I ragazzi verranno quindi coinvolti in un nuovo percorso di arteterapia, al termine del quale si giungerà ad un elaborato e alla creazione di un gioco di società; i laboratori settimanali coinvolgeranno 30 ragazzi con disabilità. Il libro verrà presentato in occasione del Festival di lettura che si tiene annualmente ad Ivrea, La Grande Invasione e, tramite incontri e laboratori di lettura, agli alunni degli istituti Comprensivi del territorio. Gli obiettivi del progetto sono la promozione dell’inclusione attiva e partecipata dei ragazzi disabili, la sensibilizzazione del territorio sul tema della disabilità, lo stimolo alla riflessione su questo tema a partire dalle generazioni più giovani.

Con la campagna di raccolta fondi “con-viviamo”, nata all’interno del progetto “Intrecci. Percorsi di inclusione e solidarietà” , la Fondazione ha voluto contribuire concretamente a costruire una risposta al fenomeno, purtroppo ancora molto diffuso anche sul nostro territorio, dell’emergenza abitativa.

L’ISTAT afferma che nel 2021 erano più di 150 mila le persone senza una fissa dimora, quello dell’abitare è dunque un problema ancora troppo presente nel nostro Paese, per non occuparsene.

A partire da maggio 2022 sono state individuate in Canavese tre case, di cui una a Samone per un nucleo famigliare di 4 persone (2 genitori e 2 figli), una a Cascinette d’Ivrea per un secondo nucleo famigliare composto da 4 persone (2 genitori e 2 figli) e una a Pavone per una persona singola.

L’obiettivo che ci eravamo dati era di raccogliere 10.000 euro da destinare, da una parte all’aiuto delle famiglie in difficoltà nel sostenere le spese di gestione dell’abitazione per un ulteriore anno, dall’altra all’individuazione di una nuova casa da destinare all’accoglienza.

Nei mesi scorsi, grazie al supporto di tante preziose persone, tra i soldi raccolti sulla pagina di Produzioni dal Basso, i bonifici diretti a Fondazione di Comunità e i soldi raccolti all’evento alle Officine ICO e al banchetto all’Altromercato dello ZAC!, abbiamo raccolto in tutto 5.918,99 euro.

A questi si aggiungerà poi parte del ricavato dello spettacolo che si è tenuto il 4 febbraio al Teatro Giacosa di Ivrea (“il Castello non c’è più” di Marco Bandiera) e che i Tuchini del Borghetto hanno deciso di destinare alla nostra raccolta (a loro un nostro sentito ringraziamento per l’attenzione e la sensibilità..)

Sicuramente un ottimo risultato.

Se si chiude la campagna Con-viviamo, prevista tra le azioni del progetto Intrecci per l’anno 2022, non vengono meno con questa la nostra forte attenzione ai temi dell’abitare e il nostro impegno per contrastare il fenomeno del disagio abitativo sul nostro territorio.

A breve metteremo quindi in campo nuove iniziative e proveremo a dare ancora il nostro contributo.
Perché risolvere il problema della casa è il primo passo per restituire alle persone e alle famiglie una prospettiva di futuro.

Grazie a tutti quelli che ci hanno voluto dare una mano.
Grazie davvero.

Con l’iniziativa Pronti per l’impresa la Fondazione di Comunità del Canavese intende avviare una campagna di raccolta fondi presso le imprese canavesane, finalizzata a sostenere progetti di associazioni ed enti del Terzo Settore nell’ambito sanitario.

Con questa iniziativa, la Fondazione di Comunità si propone da un lato di accompagnare la costruzione ed il consolidamento di un modello sanitario territoriale e comunitario, favorendo la integrazione tra servizi pubblici e attività del terzo settore; e dall’altro di facilitare l’intervento di quelle imprese che, sensibili alla Responsabilità Sociale di Impresa, vogliano investire sul territorio per favorirne lo sviluppo sociale e il miglioramento della qualità dei servizi.

Con la presente Manifestazione di Interesse, sollecitiamo tutte le associazioni e gli enti del terzo settore attivi nel Canavese a proporre progetti di intervento in ambito socio-sanitario entro il giorno 11 novembre, utilizzando la modulistica allegata.

I progetti valutati positivamente (vedi oltre) andranno a costituire un “Portafoglio Progetti” che verrà proposto alle imprese del territorio in una Campagna di Donazioni da avviare nel mese di novembre, finalizzata a raccogliere fondi che ne consentano l’attivazione.

Fondazione di Comunità del Canavese (FCC) promuove la VI edizione del bando “Diamo una mano al Canavese”, per l’erogazione di contributi per sostenere la realizzazione di attività e servizi, realizzati da organizzazioni ed enti noprofit, volti a migliorare le condizioni di vita delle fasce deboli della nostra comunità.

Per questa edizione del bando, saranno ammissibili proposte progettuali inerenti i seguenti ambiti:

Inoltre, i progetti dovranno essere sottoscritti e realizzati, pena esclusione, da almeno due soggetti e le attività dovranno svolgersi sul territorio canavesano.

Fondazione di Comunità ha destinato 18.000 euro al finanziamento dei progetti che verranno proposti in risposta al bando.

L’entità del contributo non potrà essere superiore al 75% del totale dei costi ammissibili ed effettivamente sostenuti e, in ogni caso, l’importo massimo del contributo concedibile è fissato in Euro 6.000,00.

La scadenza di presentazione è fissata per il 31 ottobre 2022.

Sono considerate ammissibili tutte le tipologie di organizzazioni no profit (associazioni, cooperative, enti pubblici) costituitesi da almeno due anni, con sede operativa in Canavese, e che operino preferibilmente in ambito sociale.

 

All’ordine del giorno:

L’assemblea è pubblica, ma solo coloro che hanno formalmente aderito alla Fondazione di Comunità del Canavese hanno diritto di voto.

Ricordiamo che ogni sostenitore ha la possibilità di farsi portatore di un massimo di tre deleghe, utilizzando il modulo allegato alla mail, che deve essere compilato e spedito all’indirizzo fondazionecomunitacanavese@gmail.com entro il giorno 24 aprile 2022

Seguirà un rinfresco, a cura dell’Associazione Piccolo Carro Onlus, per i partecipanti, occasione per conoscerci meglio e instaurare proficue collaborazioni.

Gli orrori della guerra costringono migliaia di persone a lasciare la propria terra per mettersi in salvo e provare a costruire una prospettiva di vita più sicura.

Intere famiglie, donne sole, anziani e bambini, si trovano spesso ad affrontare lunghi e faticosi viaggi che li portano lontano dalla proprie case e dai propri affetti.

Accoglierli, offrire un aiuto per una sistemazione temporanea che possa restituire loro un pò di calore e serenità, crediamo sia un atto di umanità prezioso a cui non ci si può sottrarre.

La Fondazione di Comunità del Canavese, da sempre impegnata in azioni di sostegno alle persone in condizioni di fragilità, ha così deciso di avviare una raccolta fondi per sostenere le tante iniziative di accoglienza della popolazione ucraina che il territorio canavesano sta attivando.

In molti si stanno rivolgendo a noi per offrire alloggi, per farsi carico delle spese per le utenze, per capire come possono dare una mano: con la campagna “Casa Canavese”, abbiamo quindi deciso di mettere a disposizione la Fondazione per organizzare al meglio l’accoglienza e offrire una prima risposta alle urgenze.

Se garantire una casa alle persone è il primo obiettivo, la raccolta fondi si propone di sostenere in base alle risorse raccolte o alle indicazioni dei donatori anche altre iniziative di cui si inizia ad avvertire una forte necessità: sostegno psicologico, mediazione linguistica, accompagnamento ai servizi scolastici.

Insieme a noi, a testimonianza di un territorio che sa essere ancora una volta generoso e solidale, sostengono la campagna “Casa Canavese” le Componenti dello Storico Carnevale di Ivrea e Confindustria Canavese. A loro il nostro più sentito ringraziamento: fare squadra ci rende tutti più forti e capaci di fare sempre meglio.

 

Qua a destra il tasto per fare una donazione e sostenere la campagna Casa Canavese
(indicando nella causale “Casa Canavese per l’Ucraina”)

 

Ai sensi della Legge n. 124/2017, comma 125-129 dell’art.1, cosiddetta Legge annuale per il mercato e la concorrenza, si comunica che la Fondazione ha introitato ed erogato nell’esercizio 2021, a titolo di contributo, quanto dettagliato nella tabella allegata.


Nel corso del 2020 abbiamo promosso due speciali campagne di raccolta fondi e rafforzato il nostro impegno per attenuare gli effetti di una pandemia che spesso ha colpito ancora più duramente situazioni già segnate da fragilità e difficoltà. Siamo riusciti a farlo grazie alla sensibilità e alla grande generosità che la nostra comunità ha saputo, ancora una volta, esprimere e tradurre in gesti concreti.

In questi anni la Fondazione di Comunità del Canavese è cresciuta, ha migliorato la sua capacità di intervento, ha ampliato e consolidato il suo patrimonio di relazioni e progettualità. Una continuità di lavoro che crediamo l’abbia resa un’importante risorsa del territorio, un bene prezioso per la comunità tutta. Ci auguriamo che in tanti vogliate continuare (o iniziare…) a sostenerci anche per il 2021.


 

Cura e comunità

Lo spettacolo “L’Arte Bella” parla di cura e comunità. Attraverso il dialogo tra un’attrice e una vera infermiera, ripercorre la storia della nascita della professione infermieristica e accompagna lo spettatore a riflettere sul valore che può avere il prendersi cura dell’altro con generosità.

Questi due anni di pandemia hanno investito tutti noi e hanno reso evidente quanto sia prezioso l’impegno di chi tutti i giorni sta vicino alle persone malate: siamo stati investiti da immagini e storie, alle volte crude e toccanti, che hanno mostrato il faticoso quotidiano delle donne e degli uomini impegnati in ospedali, strutture e servizi sanitari.

Mettere in scena queste storie, raccoglierci come comunità attorno ad un’esperienza collettiva attraverso l’arte teatrale, crediamo possa essere un modo per restituire qualcosa, condividere e rendere forse più leggero un vissuto che ha profondamente toccato la vita di tante persone.

Sono queste le ragioni per cui, come Fondazione di Comunità del Canavese, abbiamo scelto uno spettacolo teatrale come momento per raccontare il nostro lavoro e raccogliere fondi da destinare ai tanti progetti che sosteniamo.

L’evento è realizzato con il patrocinio e il sostegno di Città di Ivrea e Lyons Club Ivrea.
E’ patrocinato inoltre da AEG Coop, Confindustria Canavese, Polo Formativo Universitario Officine H, Croce Rossa Italiana Comitato di Ivrea, Associazione Spille d’Oro Olivetti.


DOMENICA 12 DICEMBRE H. 18.00
TEATRO GIACOSA – IVREA

EVENTO DI RACCOLTA FONDI A SOSTEGNO
DEI PROGETTI DI INCLUSIONE DEL TERRITORIO


L’arte bella – 2020 Florence Nightingale e la sfida dell’assistenza infermieristica

Un progetto di narrazione tra passato e presente, da un’idea di Valerio Dimonte e Alessandra Rossi Ghiglione, con Antonella Enrietto e Teresa Siena, regia e drammaturgia di Alessandra Rossi Ghiglione.

Lo spettacolo L’Arte Bella è prodotto nell’ambito del progetto Caring 2020, sostenuto dal Rettorato dell’Università degli Studi di Torino e realizzato in collaborazione con SCT-Social Community Theatre Centre, CCW-Cultural Welfare Center, i corsi di Laurea in Infermieristica di Asti, Ivrea, Orbassano, Torino, i comuni di Cuneo e Ivrea, il consorzio Astiss.

Lo spettacolo porta in scena una narrazione teatrale che prende spunto dalla drammatica esperienza del Covid coinvolgendo idealmente una figura di grande ispirazione per la professione infermieristica, Florence Nightingale, in dialogo con un’infermiera dei nostri giorni. La pioniera inglese nell’Ottocento dettò le prime regole in corsia trasformando l’assistenza ai malati in vera e propria professione ed è ancora oggi considerata “pietra miliare” per coloro che decidono di intraprendere questo percorso formativo. «L’assistenza è un’arte e se deve essere realizzata come un’arte, richiede una devozione totale e una dura preparazione, come per qualunque opera di pittore o scultore; con la differenza che non si ha a che fare con una tela o un gelido marmo, ma con il corpo umano, il tempio dello spirito di Dio. È una delle belle arti. Anzi, la più bella delle arti belle», era solita dire la Nightingale. Un principio che continua ad ispirare le nuove generazioni di infermieri e che il testo teatrale restituisce nella sua narrazione.

Sul palco mito e realtà si incontrano in una scelta registica insolita. Florence è un personaggio interpretato da un’attrice professionista, Antonella Enrietto, mentre Teresa Siena interpreta sé stessa, perché nella vita è realmente una infermiera e al pubblico offre una narrazione esperienziale dell’emergenza sanitaria, vissuta tra le corsie di un reparto ospedaliero torinese.

Due storie di vita in scena, due generazioni distanti, due luoghi temporali che dialogano. Passato e presente si rincorrono per narrare della cura e della sua sapienza, per dare voce al ruolo di chi ogni giorno si impegna professionalmente e umanamente per prendersi cura della salute di tutti.

In tour tra spazi culturali e teatri, lo spettacolo “L’Arte Bella” ha già coinvolto oltre 1.600 studenti dei corsi di Laurea in Infermieristica del Piemonte.

Informazioni

12 dicembre, ore 18.00, Teatro Giacosa, Ivrea
Costo ingresso: 15 euro + 2 euro in prevendita

Per biglietti e prenotazioni

www.ilcontato.it
Il Contato del Canavese, piazza Nazionale 12 (0125/641161)
La Galleria del Libro, via Palestro 70 (0125/641212).

Nonostante l’edizione 2021 dello Storico Carnevale di Ivrea non si sia svolta, le Componenti sono state impegnate in un’importante campagna per raccogliere risorse da destinare a famiglie e persone in difficoltà.

Un’iniziativa che ha avuto un grande riscontro e mostrato ancora una volta come la nostra comunità sappia essere generosa e solidale. Insieme ai rappresentanti delle Componenti, Guido Santi e Simone Lavezzo, abbiamo quindi pensato a come trasformare tale generosità in aiuto concreto per l’intero territorio canavesano.

Rivolgere le nostre attenzioni ai più piccoli e alle loro famiglie ci è subito sembrata una strada convincente: un gesto importante e utile ma capace di riflettere, insieme, la giusta leggerezza dello spirito che contraddistingue un momento di festa tanto importante per gli eporediesi.

Grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale e all’impegno dell’Assessore alle politiche sociali Giorgia Povolo, abbiamo deciso di destinare 8.000 euro a copertura dei buoni pasto per i mesi di novembre e dicembre di bambini iscritti alle Scuole dell’infanzia Primarie e Secondarie di primo grado: un aiuto concreto e prezioso per 165 bambini di famiglie con Isee fino a 5000 euro.

Non ci siamo limitati però solo ai più piccoli, abbiamo anche destinato risorse importanti ad associazioni e organizzazioni che quotidianamente lavorano al fianco dei più fragili: le donne discriminate e oggetto di violenza, le persone in forte difficoltà economica. La “toppa 2021” acquista così un valore e un significato ancora più speciale: il simbolo colorato di un Carnevale che ancora una volta ha saputo essere molto di più di una semplice festa.

Le organizzazioni supportate con le risorse della campagna “Mettiamoci una toppa”

 

Il progetto è direttamente rivolto alle donne vittime di violenza fisica o psicologica, o comunque in difficoltà che si rivolgono allo sportello di ascolto Alzati Eva. Dopo un primo step di accoglienza ed ascolto individuale ci saranno laboratori collettivi dove le donne lavoreranno in gruppo su argomenti specifici, accompagnate da esperti (counselor, psicologa relazionale, legale, mediatrice familiare). Inoltre si prevede uno specifico intervento formativo riguardante temi quali ad esempio la salute emotiva di minori costretti all’isolamento e coinvolti nei conflitti familiari e l’aggiornamento sulla legislazione di contrasto alla violenza di genere.

Un progetto di apprendimento a distanza mediante un canale radiofonico didattico dedicato. L’obiettivo è quello di mettere in relazione forze, linguaggi e metodologie didattiche differenti, sviluppare l’incontro tra insegnanti, professionisti e giovani in questo particolare periodo in cui la condivisione delle esperienze può essere una via di uscita alle difficoltà che stiamo incontrando. Si intende realizzare una didattica capace di includere e coinvolgere anche allievi ospedalizzati, favorire la coesione del gruppo classe, incentivare la creatività e l’interesse per i contenuti dello studio e sperimentare modalità di valutazione adeguate all’impegno della classe. Infine si vuole realizzare un progetto che inserisca ragazzi e ragazze con sindrome di down appassionati di musica all’interno del palinsesto radiofonico in collaborazione con medici pediatri.

Il progetto ha la finalità di offrire un servizio gratuito afferente alcune prestazioni mediche odontoiatriche ad individui, segnalati dagli organi assistenziali del Comune di Ivrea, senza alcuna distinzione di età, nazionalità, religione, sesso, residenti stabilmente o temporaneamente nella città di Ivrea e nei Comuni limitrofi, sprovvisti di mezzi sufficienti per trovare altre soluzioni.

Il progetto intende attivare strumenti di sostegno per i genitori di bambini con disabilità e autismo con l’obiettivo di diminuirne la sofferenza ed il carico emotivo, migliorando inoltre le loro competenze. Le azioni previste sono: colloqui individuali di supporto psicologico finalizzati all’elaborazione dell’esperienza della pandemia; incontri a piccoli gruppi in cui verranno forniti ai genitori strumenti e strategie per la gestione delle problematiche comportamentali dei figli.

Con il presente progetto lo ZAC! intende riorganizzare e implementare i propri servizi educativi rivolti agli studenti e ai ragazzi in generale: il servizio di sostegno allo studio sarà potenziato e specializzato, da semplice affiancamento a risorsa per recuperare e riattivare le capacità di apprendimento messe in crisi dalla didattica a distanza. Per farlo ci si avvarrà di una collaborazione con l’Associazione Cometa APS, che offre servizi specifici per le difficoltà dell’apprendimento.

Inoltre lo spazio di ascolto e di presidio educativo coprirà tutti i giorni della settimana, per garantire una presenza forte e risposte puntuali e personalizzate: ci sarà uno sportello di primo accesso in grado di “agganciare” i ragazzi e di offrire spazi di ascolto e di socialità anche attraverso attività ludico-ricreative. Gli educatori potranno inoltre offrire opportunità di maggiore responsabilizzazione nelle attività più strutturate dello ZAC!, quali la redazione della Fanzine under 25 con il progetto “Coincidenze”, l’allestimento di eventi musicali e culturali, la fruizione dell’aula studio o le attività di cura del verde urbano con i giovani di Ecoredia.

Il progetto è rivolto ai parkinsoniani in condizione di autonomia motoria e ha lo scopo di riportare il malato a un’efficiente forma fisica pur restando confinato nella propria abitazione. Il corso di ginnastica sarà tenuto da istruttori qualificati e sarà attivato via web attraverso la piattaforma digitale Google-meet, avrà la durata di un anno e sarà diviso in due cicli semestrali, di due classi ognuna, aventi una frequenza bisettimanale; ogni classe avrà un massimo di 15 partecipanti, al fine di permettere agli istruttori di seguire la buona esecuzione degli esercizi. Inoltre verranno messi a disposizione dei malati più fragili, che non dispongono di pc, dieci personal computer, con relativa connessione internet, in comodato d’uso da restituire a fine corso.

La finalità del progetto è quella di rispondere al bisogno dei giovani di avere a disposizione uno spazio di aggregazione all’aperto, compatibile con le misure collegate all’emergenza sanitaria e che permetta loro di sviluppare una relazione positiva con la comunità locale. L’obiettivo è la progettazione partecipata e prima realizzazione di una stanza verde quale spazio aperto di aggregazione per i giovani e la comunità, in corrispondenza del terreno antistante all’Orto Giardino Sociale di Castellamonte, messo a disposizione dall’amministrazione comunale, per il recupero e la valorizzazione in chiave sociale e ambientale.

Il progetto, in continuità con quello finanziato e realizzato lo scorso anno, perseguirà due obiettivi propedeutici e innovativi pensando al dopo di noi/durante noi anche in una prospettiva di aumento dei destinatari suddivisi in due gruppi di lavoro:

Con questo progetto si intende realizzare un mirtilleto impiantando, in una porzione di terreno in prossimità della proprietà su cui ha sede l’associazione (a Chiaverano) 60 arbusti di da destinare alla cura e al raccolto tramite attività socializzanti e socio-terapeutiche che abbiano come destinatari e protagonisti le 13 persone con disabilità che abitualmente frequentano l’associazione, a cui si aggiungeranno altri soggetti disabili. Le attività all’aria aperta hanno l’insostituibile vantaggio di poter essere svolte con il più alto rispetto delle normative e delle misure di distanziamento sanitario; parimenti all’aria aperta è possibile mantenere la miglior libertà di movimento per le persone disabili  accompagnate nell’ambito artigianale della silvicoltura. Il mirtilleto ha inoltre un alto potenziale: garantisce, vista l’ampiezza del terreno su cui verrà impiantato e l’alto numero di piante conseguenti, la possibilità di compresenza da parte di tutte le persone che frequentano l’associazione in contemporanea, seguite da un congruo numero di educatori; prende in considerazione un ambito colturale che consenta, oltre alla raccolta, la trasformazione del piccolo frutto, per generare così ulteriori laboratori artigianali capaci di generare prodotti utili alla raccolta fondi a beneficio dell’associazione. Il terreno dovrà essere preparato e concimato con l’intervento di un agronomo e di un vivaio che procurerà le piante di mirtillo. I ragazzi potranno seguire e affiancare i professionisti, avendo modo di vivere in prima persona tutto il processo fino poi alla raccolta e a seguire la manutenzione della pianta nel periodo di riposo.

Il progetto intende esplorare, sostenere e dare forma ai vissuti di diversi gruppi di ragazzi disabili, eterogenei per età, diagnosi e servizio frequentato, traducendoli in opere artistiche attraverso incontri strutturati e condotti da diverse figure professionali. Allo stesso modo verranno esplorate le emozioni e i vissuti degli operatori, relativamente alle nuove modalità lavorative che impongono un distanziamento fisico che spesso inficia la relazione di aiuto. Attraverso l’allestimento di mostre nel territorio canavesano si intende poi allargare la riflessione alla popolazione del territorio stimolando da un lato la sensibilizzazione sul tema della disabilità, e dall’altro sul tema del lavoro di cura. Un “Diario” cartaceo accompagnerà le esposizioni, contribuendo alla costruzione di una memoria storica. All’interno del diario, alle opere verranno associati i pensieri più significativi e le istantanee dei gruppi di lavoro.

Il progetto Badante Agricolo di Comunità si propone di far incontrare due culture e due mondi  apparentemente lontani in un’attività di utilità comune: il mondo dei giovani migranti in cerca di un ruolo attivo nel loro territorio di adozione e il mondo delle famiglie degli anziani bisognosi di aiuto per la gestione del proprio orto o giardino.

Il primo passo consiste nella selezione di 16 giovani richiedenti asilo con cui attivare un percorso di formazione in orticoltura e manutenzione del verde, per 8 di loro presso l’Orto-giardino sociale di Castellamonte e per 8 presso l’Orto della Palude di Ivrea. Dopo il periodo di formazione (marzo-maggio 2021), il progetto prevede l’inserimento di 8 giovani (quattro per ogni realtà) presso famiglie del territorio, accompagnati da un tutor. L’attività di aiuto nella conduzione degli orti che i giovani svolgeranno presso le famiglie sarà finanziata per i primi mesi dal progetto stesso e riconosciuta al beneficiario. Le famiglie coinvolte dovranno manifestare l’intento di continuare ad avvalersi della collaborazione del nuovo manutentore.

Verranno realizzati, per bambini e ragazzi tra 3 e 14 anni e le loro famiglie, attività di educazione estiva, laboratori esplorativi/outdoor, STEAM e sportivi, laboratori di conoscenza delle tradizioni del territorio, percorsi di sostegno allo studio al fine di recuperare e consolidare le competenze relazionali e didattiche venute meno durante l’emergenza da Covid-19. Saranno organizzati inoltre momenti di co-programmazione educatori/insegnanti in modo da dare una risposta ai nuovi bisogni di bambini e ragazzi.

Il progetto riunisce sedici organizzazioni non profit piemontesi della provincia di Torino, che insieme hanno deciso di creare una rete per realizzare, da un lato, l’offerta di servizi al territorio volti a sostenere le persone che vivono periodi di difficoltà e, dall’altro, avviare percorsi di avvicinamento al mondo del volontariato rivolti alla popolazione locale giovanile. Una parte delle attività di progetto è dedicata alla diffusione dei valori della cittadinanza attiva e alla proposta di azioni di volontariato per la popolazione locale, in particolare giovanile.

1. Percorso alla Resilienza

La gestione quotidiana della disabilità è fonte di grande stress per tutta la famiglia. È importante quindi strutturare dei percorsi che permettano di affrontare al meglio le situazioni di crisi, mantenendo uniti i legami tra i membri del gruppo. Sarà strutturato un percorso personalizzato sulla base dei bisogni espressi dai destinatari, si analizzeranno le caratteristiche dell’autismo cercando di comprenderne meglio le particolarità, le qualità ed i suoi risvolti comportamentali, emotivi e relazionali. Si forniranno, infine, strumenti per lo sviluppo, nella quotidianità, di strategie funzionali alle esigenze rilevate.

Le finalità del percorso sono: migliorare il proprio vissuto rispetto alla situazione attuale, ottenere risultati consoni alla serenità familiare e della coppia genitoriale, aumentare e rafforzare le risorse interne ed esterne alla famiglia, aumentare la resilienza genitoriale al fine di affrontare al meglio le situazioni critiche e le sfide quotidiane.

2. Formazione e supervisione per babysitter

Il progetto si propone di offrire alle babysitter individuate e segnalate direttamente dalle famiglie, un percorso di formazione gratuito e supervisione in itinere attraverso personale specializzato, al fine da garantire un intervento adeguato e monitorato a garanzia del bambino/ragazzo con autismo, della famiglia e della babysitter stessa.

La malattia di Alzheimer rappresenta una delle malattie più diffuse sul territorio tra quelle che colpiscono l’età senile, una forma di demenza degenerativa che, a causa della perdita di autonomia, della memoria e delle altre funzioni cognitive richiede assistenza e impegno costante. Spesso chi assiste al proprio domicilio un familiare con demenza vive in una condizione di solitudine a causa della scarsa presenza di punti di riferimento per sostenerlo, informarlo e guidarlo e durante questa pandemia le problematiche relative alla demenza e le richieste di aiuto dei caregiver sono aumentate.

Lo sportello di ascolto telefonico “Pronto Alzheimer” vuole essere un punto di riferimento per chi si prende cura della persona malata e desidera ricevere informazioni, consulenze e sostegno psicologico. L’obiettivo dello sportello è quindi quello di sostenere la rete familiare del malato nel suo ruolo di caregiver, con una modalità di affiancamento nel difficile e delicato percorso di cura, superando l’isolamento che spesso si crea dopo l’insorgere della malattia. Il servizio è gratuito, sarà attivo ogni giovedì per un’ora e sarà gestito da una psicologa psicoterapeuta con esperienza sul campo. E’ in grado di offrire: informazioni sulle fasi della malattia, indicazioni pratiche su come seguire il malato e come fronteggiare i disturbi del comportamento grazie ad atteggiamenti adeguati, orientamento ai servizi e agli enti specializzati del territorio che si occupano di demenze, incontri su tematiche specifiche in modalità da remoto, ascolto e sostegno psicologico.

L’emergenza sanitaria ha proiettato anziani e disabili in una dimensione a loro poco comprensibile riducendo e circoscrivendo piccole certezze e abitudini. Spostamenti sul territorio proibiti per queste categorie hanno significato ulteriore isolamento ed inasprimento dei problemi.

In un’ottica di politica sociale finalizzata al miglioramento del benessere dei soggetti residenti nei Comuni del Canavese afferenti al Consorzio CISSAC Caluso, l’Associazione propone un progetto di trasporto sociale come risposta alle esigenze di mobilità delle fasce più deboli della popolazione, con particolare riferimento alle persone anziane, disabili e disagiate, per colmare la carenza dei servizi che, a causa della pandemia, non sono più fruibili. Questi soggetti fragili richiedono, quando si entra in una relazione di aiuto, anche solo quella di accompagnamento per un trasporto, attenzioni, precauzioni, rassicurazioni e tempi particolari.

Alla luce del contesto descritto, dunque, l’obiettivo del progetto è quello di soddisfare il bisogno di mobilità per raggiungere i luoghi di cura e assistenza, favorendo così il pieno godimento dei diritti di cittadinanza e di salute.

In questo periodo di pandemia ad insegnanti e famiglia è richiesto uno sforzo di comunicazione  e  condivisione per  sopperire alla riduzione di relazioni tra studente e ambiente scolastico. La famiglia, luogo privilegiato di osservazione, può intervenire là dove si presentino in maniera continuativa situazioni di difficoltà da parte dello studente DSA nel seguire la DAD con profitto. Per sostenere lo studente, fondamentale è la cooperazione scuola-famiglia/tutor e la condivisione di obiettivi e strategie, pur nell’assoluto rispetto dei ruoli. Il genitore/tutor è chiamato quindi a un ruolo sfidante e inatteso di fronte al quale si trova impreparato.

Il progetto intende affrontare queste criticità tramite un percorso formativo – totalmente gratuito – di lezioni via web rivolto a tutor e famiglie di studenti DSA  nella consapevolezza che ogni attore, non solo insegnanti e studenti, dovrà faticosamente adattarsi al cambiamento. L’intervento consapevole di tutor e familiari deve essere finalizzato alla facilitazione dei rapporti tra studente e insegnanti in ambito DAD.

I soci della Fondazione di Comunità del Canavese, giovedì 29 aprile, hanno approvato all’unanimità il bilancio 2020. In diretta dalla sala messa a disposizione da Confindustria Canavese, i consiglieri di amministrazione della Fondazione hanno illustrato ai soci le molte attività svolte nel corso dell’anno.

Come ha spiegato in apertura la Presidente Antonella Enrietto, “il 2020 è stato un anno particolarmente impegnativo: la pandemia provocata dal Covid-19 ha fatto emergere con forza nuovi bisogni e situazioni di difficoltà a cui la Fondazione ha saputo rispondere in modo significativo ed efficace.

Le campagne “Tutti insieme, più forti del virus” e “Siamo una grande famiglia” hanno avuto importanti riscontri consentendo di raccogliere e destinare a un fondo di emergenza appositamente creato circa 45.000 euro. Il segno di una comunità sempre pronta a mobilitarsi e che, ancora una volta, si dimostra attenta e solidale nei confronti delle persone in difficoltà”.

La Vice Presidente Cristina Zanardi ha quindi raccontato ai partecipanti il prezioso lavoro che la Fondazione ha sviluppato per rafforzare le esperienze di collaborazione attivate con partner italiani ed europei. Un impegno che ha consentito di ampliare le modalità d’intervento dell’ente e migliorarne la capacità progettuale.

A seguire la consigliera Lucia Pavignano ha illustrato i dati aggregati ralativi al bilancio 2020: a fronte delle risorse raccolte dai sostenitori e dalle campagne, sono stati destinati a sostegno dei progetti e delle organizzazioni del territorio oltre 120 mila euro. Un aiuto indirizzato sulle diverse aree d’intervento (disabilità, fragilità economica, sanità, istruzione, inclusione) e distribuito nei diversi ambiti territoriali in cui opera la Fondazione.

A seguito della lettura della Relazione al bilancio da parte del Revisore dei Conti, il dott. Manuel Mantovani, si sono quindi espressi i soci che hanno approvato all’unanimità.

Sono state poi invitate ad intervenire dieci realtà sostenute con le risorse del bando “Diamo una mano al Canavese”. Nelle parole appassionate degli intervenuti si è percepito con chiarezza il senso più profondo e il grande valore che l’aiuto della Fondazione produce in termini di impatto sulla comunità:
le attività che alleviano le difficoltà di chi è affetto da patologie, la gioia di chi sente di poter recuperare spazi di autonomia, la soddisfazione che accompagna le persone coinvolte in percorsi che gli consentono di arricchire il proprio quotidiano di nuove positive relazioni con la comunità.

A seguire il ringraziamento speciale che la consigliera Raffaella Enrico ha voluto rivolgere ai tanti che hanno contibuito al successo della campagna “Mettiamoci una toppa”. Lanciata e promossa dalle componenti dello Storico di Carnevale di Ivrea ha raccolto oltre 21 mila euro che sono stati destinati ad aiutare famiglie che la pandemia ha messo in difficoltà.

La Presidente Enrietto ha chiuso l’Assemblea ricordando come il lavoro della Fondazione sia reso possibile dal sostegno che continuano a garantire gli Enti fondatori (Comune di Ivrea, AEG Cooperativa, Confindustria Canavese), la Compagnia di San Paolo e, soprattutto, i tanti sostenitori convinti del fatto che attraverso il dono e la generosità si possono costruire comunità più solidali e capaci di offire opportunità alle persone. A tutti loro il ringraziamento più sentito.

Grazie alla vostra generosità abbiamo moltiplicato il nostro impegno a favore del territorio con iniziative che hanno aiutato persone e organizzazioni ad affrontare meglio un periodo particolarmente difficile. Insieme possiamo fare ancora di più: sostieni la Fondazione di Comunità del Canavese.

Un prato pieno di fiori colorati e un’ape che ronza, allegra, tra uno e l’altro. Quest’anno per la nostra campagna adesioni abbiamo scelto la leggerezza: abbiamo tutti bisogno di un pò di serenità, di godere di momenti allegri, di stare insieme all’aria aperta. Ci sembra importante, restituisce fiducia e uno sguardo positivo verso il futuro.

Nel corso del 2020 abbiamo promosso due speciali campagne di raccolta fondi e rafforzato il nostro impegno per attenuare gli effetti di una pandemia che spesso ha colpito ancora più duramente situazioni già segnate da fragilità e difficoltà. Siamo riusciti a farlo grazie alla sensibilità e alla grande generosità che la nostra comunità ha saputo, ancora una volta, esprimere e tradurre in gesti concreti.

In questi anni la Fondazione di Comunità del Canavese è cresciuta, ha migliorato la sua capacità di intervento, ha ampliato e consolidato il suo patrimonio di relazioni e progettualità. Una continuità di lavoro che crediamo l’abbia resa un’importante risorsa del territorio, un bene prezioso per la comunità tutta. Ci auguriamo che in tanti vogliate continuare (o iniziare…) a sostenerci anche per il 2021.

Per conoscere meglio le attività della Fondazione, ma soprattutto i tanti progetti che aiutiamo grazie ai vostri contributi, seguite il viaggio che faremo nei prossimi mesi. Vi racconteremo tante storie uniche.

Con il sostegno del Global Fund for Community Foundations, la Fondazione di Comunità del Canavese, in collaborazione con Consorzi InReTEe, CISS 38, Associazione SE.MI ed ECOREDIA, promuove il progetto “Badante agricolo di Comunità”. Gli orti sociali e i giardini diventano lo spazio in cui si fa comunità, luogo di icontro e scambio tra nuovi cittadini e popolazione locale.

Il Global Fund for Community Foundations, ente che supporta organizzazioni filantropiche di tutto il mondo, dinamiche e resilienti, mobilitando e incanalando risorse per influenzare cambiamento sociale progressivo nelle comunità, ha creduto nel progetto “Badante agricolo di comunità”.

Il progetto é stato presentato dalla Fondazione grazie alla collaborazione con i Consorzi InReTEe e CISS 38 e al prezioso lavoro di riqualificazione delle zone verdi e degli orti sociali posto in atto dalle Associazioni SE.MI ed ECOREDIA, con attenzione ai valori dell’inclusione sociale e dell’inserimento al lavoro dei più deboli ed emarginati.

Ecco le caratteristiche dell’iniziativa e che cosa tu puoi fare per il progetto.

“Badante agricolo di Comunità” si propone di far incontrare due mondi e due culture apparentemente lontane in un’attività di utilità comune: il mondo dei giovani migranti in cerca di un ruolo attivo nel loro territorio di adozione e il mondo degli anziani e delle famiglie locali proprietarie di piccoli giardini privati e dei comuni con aree verdi pubbliche da gestire in compartecipazione con la comunità.

Cosa puoi fare tu?


Per contatti:
Orto-giardino sociale di Castellamonte
associazione.se.mi.2017@gmail.com
Orto della Palude di Ivrea
info@ecoredia.it

La campagna “Mettiamoci una toppa” è stata un vero successo. Quello che per molti è potuto sembrare un semplice e spontaneo gesto, si è trasformato in un grande risultato: oltre 21.000 euro raccolti in poco più di un mese. Un risultato importante che evidenzia, ancora una volta, quanto la nostra comunità possa essere generosa e capace di gesti d’altruismo.

Hanno contribuito in tanti. In primo luogo tutte le componenti dello Storico Carnevale di Ivrea che, insieme, hanno immaginato e promosso la campagna, poi le numerosissime persone che hanno risposto con entusiasmo e hanno offerto il loro contributo acquistando la toppa del Carnevale 2021.

Noi, come Fondazione di Comunità del Canavese, non possiamo far altro che ringraziare tutti e impegnarci perché ogni euro raccolto possa trasformarsi in un aiuto concreto a persone e famiglie in difficoltà.

La toppa 2021 è una toppa speciale: il prossimo anno, quando festeggeremo nuovamente tutti insieme nelle piazze e nelle vie della città, sarà bello vederla cucita su tante divise e costumi. Il segno forte e colorato di un Carnevale che ancora una volta ha saputo essere unico e molto di più di una semplice festa.

Grazie a tutti di cuore!

La pandemia ha inevitabilmente ridotto le occasioni di incontro. Per la Fondazione la “vicinanza” è però essenziale, un tratto identitario che caratterizza il nostro modo di operare e a cui non vogliamo rinunciare. Per questo abbiamo deciso di migliorare la nostra dotazione tecnologica e digitale.

Il percorso di digitalizzazione della Fondazione è iniziato: la versione 4.0 per essere ancora più vicina alla comunità. La Fondazione di Comunità del Canavese aderisce alla rete europea delle Fondazioni comunitarie che fa capo all’European Community Foundation Initiative.

Nel Dicembre 2020 la Fondazione ha partecipato ad un bando ECFI per l’ammodernamento e la digitalizzazione delle Fondazioni con un progetto per la realizzazione della propria postazione di smart working e per la creazione di una presentazione digitale linkabile con QR Code.

Il progetto è stato ritenuto meritevole e pertanto la Fondazione si è aggiudicata il contributo economico per l’acquisto degli strumenti necessari per dotare la segreteria di una postazione “in remoto”, comprensiva di sottoscrizioni alla piattaforma ZOOM utile per il collegamento a distanza, sia con i propri organismi interni e sia, soprattutto, con i propri stakeholders e donatori.

Questo contributo agevolerà nell’attuale momento storico l’abbattimento di alcune distanze e permetterà alla Fondazione di migliorare la propria vicinanza, mantenersi connessa con il territorio e risolvere alcune problematiche di isolamento. Grazie a questa nuova postazione, seppure da remoto, sarà più agevole per la Fondazione programmare riunioni, confrontarsi, aprire tavoli di discussione, tentando così di ovviare alle limitazioni imposte dalla pandemia.

Da ultimo, ma non meno importante, la Fondazione per aumentare la sua capacità di raccolta sul territorio, necessita di aumentare la sua visibilità e la sua riconoscibilità presso la comunità. Ciò significa ricevere conferma dei donatori storici, ma anche rivolgersi a nuovi donatori. Ritiene di poterlo fare cercando di essere sempre più presente nell’immaginario della propria comunità. E per questo ha deciso di farsi ancora più accattivante, preparando una brochure leggera ma di impatto, e soprattutto digitale, consultabile grazie a QR CODE, sistema che la pandemia ormai ci ha insegnato ad usare per consultare banalmente il menu al ristorante. Quindi state pronti, perché tra poco avrete la possibilità di poterci leggere da smartphone e di presentarci ai vostri amici in formato digitale!

Erogati a sostegno del territorio 43.580,00 €

Sono terminate nei giorni scorsi le selezioni del Bando “Diamo una mano al Canavese”, giunto alla quinta edizione. Tramite esso Fondazione di Comunità del Canavese sostiene le iniziative che rispondono alle esigenze delle fasce deboli, fragili ed emarginate della nostra comunità e in particolare quest’anno, data l’eccezionalità del momento storico che stiamo vivendo e che vivremo, con progettualità che hanno adattato tempi, metodi e contesto operativo alla emergenza sanitaria da COVID-19.

Tra i venticinque progetti ricevuti ( il cui valore complessivo ammonta ad euro 176.664,96) il Comitato di Valutazione in accordo con il Consiglio di Amministrazione, ha individuato e deciso di sostenere le tredici iniziative che maggiormente hanno saputo rispondere al contesto emergenziale o ad urgenze e nuovi bisogni sorti in conseguenza. Si è valutato inoltre di sostenere un ulteriore progetto finanziato attraverso il Fondo Continuità, per un totale di quattordici progetti, tutti con forte ricaduta sociale in ambito di contrasto alla povertà, al disagio e all’esclusione sociale, educazione, formazione e prevenzione, prossimità e sollievo.

La cifra totale che verrà erogata a sostegno del territorio è di 43.580,00 €.

Lo Storico Carnevale di Ivrea è da sempre una festa che vive di passione e generosità: una manifestazione civica e popolare che sa coinvolgere e avvicinare le persone facendole sentire parte di una comunità. Poche, ma emozionanti giornate di un tempo quasi sospeso, in cui ci si ritrova per condividere emozioni e stare bene insieme.

La scelta delle Componenti dello Storico Carnevale di Ivrea di lanciare quest’anno un’iniziativa di solidarietà per raccogliere risorse da destinare a quanti stanno vivendo un periodo di difficoltà, in qualche modo non stupisce perchè conferma ancora una volta quanto speciale e generoso sia il “mondo” che ruota intorno alla storica festa.

Come Fondazione di Comunità del Canavese non possiamo quindi che essere molto felici e grati di essere stati individuati come destinatari dell’iniziativa.

Collaboreremo con la stessa passione per fare in modo che le stessa riesca ma soprattutto che il “piccolo” gesto della toppa si possa trasformare in un aiuto concreto e prezioso.

Le donazioni raccolte da tutte le Componenti verranno destinate a un fondo dedicato – Carnevale- e utilizzate interamente per aiutare persone e famiglie in difficoltà.

Non ci rimane che rivolgere una grande grazie a quanti hanno reso possibile la campagna e ancora di più a quanti aderiranno.

Sarà turna Carlevè!

Campagna promossa dalle Componenti dello Storico Carnevale di Ivrea

In accordo con il decreto legge del  17.03.2020 numero 18  art. 106 comma 2, l’Assemblea di quest’anno si terrà online tramite la piattaforma Zoom il giorno 28 ottobre alle ore 18.00. La preghiamo di effettuare l’accesso alle ore 17.45 cliccando dal tuo computer sul link (potrebbe essere necessario qualche secondo prima di essere online, attendere):

https://us02web.zoom.us/j/82228809207

La Vostra partecipazione a tale evento è per noi di grande importanza in particolar modo quest’anno, durante il quale, ancor più che in precedenza, abbiamo sentito l’esigenza di sostenere la Comunità. Potrete conoscere le attività intraprese e i progetti per il futuro.

Scarica qui il modulo deleghe editabile ed il bilancio-2019 in attesa di approvazione.

Antonella Enrietto
Presidente Fondazione di Comunità del Canavese
a nome del Consiglio di Amministrazione della Fondazione
Sergio D’Arrigo, Raffaella Enrico, Domenico Foghino, Lucia Pavignano, Giovanni Trione, Cristina Zanardi

La campagna “Siamo una grande famiglia” è stata avviata lo scorso mese di maggio 2020, frutto di un’azione sinergica della Fondazione di Comunità con Caritas Diocesi Ivrea, Albo delle Associazioni Socio Assistenziali Ivrea, Consorzio Intercomunale dei Servizi Socio Assistenziali Cuorgnè (C.I.S.S.38), Consorzio intercomunale servizi socio-assistenziali Caluso (C.I.S.S-A.C.) e Consorzio Servizi Sociali IN.RE.TE.(INterventi e RElazioni TErritoriali).

Lo scopo era quello di raccogliere risorse da destinare alle famiglie in difficoltà affinché potessero far fronte alle spese improrogabili in un delicato momento storico e garantire ai loro figli la piena partecipazione alle attività scolastiche a distanza che hanno caratterizzato la didattica dello scorso anno scolastico.

Fino al mese di settembre sono stati raccolti € 7.000 (guarda qui a cosa sono serviti). Adesso, grazie alla vostra generosità, abbiamo raggiunto l’obiettivo di raccogliere ulteriori 3.000 € (3.555 € per l’esattezza).

In questo modo, la Fondazione Compagnia di San Paolo ci aiuterà a distribuire altri 10.000 € per supportare nuovi progetti e far crescere la nostra comunità.

Continua a fare le tue donazioni e, se lo vuoi, diventa sostenitore della nostra Fondazione: con una donazione di almeno 30 € hai la facoltà di diventare socio sostenitore, usufruendo degli eventuali vantaggi fiscali previsti dalle normative vigenti.

Diventa socio sostenitore

Fondo speciale
Emergenza Coronavirus

Nei primi giorni di marzo, sull’onda dell’emergenza scatenata dalla pandemia, abbiamo istituito un Fondo speciale Emergenza Coronavirus per sostenere in primo luogo le tante persone quotidianamente impegnate nella lotta al Coronavirus – Covid-19, destinando le risorse a due specifiche iniziative: da una parte acquistare materiali e attrezzature per i nostri ospedali (in collaborazione con l’ASL TO4), dall’altra contribuire a rafforzare il lavoro delle organizzazioni di volontari che si trovavano in quel momento nella possibilità di agire sul nostro territorio.

Abbiamo dunque incrementato il nostro Fondo Emergenza portandolo a 6.000 € per costituire una base iniziale di sostegno, a cui si sono aggiunte le vostre generose donazioni che hanno portato la raccolta a ben 32.622,00 € che, sulla base delle vostre indicazioni, abbiamo così destinato:

Siamo una
grande famiglia

Lo scopo questa volta è raccogliere risorse da destinare alle famiglie in difficoltà perché possano far fronte alle spese improrogabili e garantire ai loro figli la piena partecipazione alle attività scolastiche a distanza.

La campagna (tuttora in corso) è frutto di un’azione sinergica della Fondazione con Caritas Diocesi Ivrea, Albo delle Associazioni Socio Assistenziali Ivrea, Consorzio Intercomunale dei Servizi Socio Assistenziali Cuorgnè (C.I.S.S.38), Consorzio intercomunale servizi socio-assistenziali Caluso (C.I.S.S-A.C.) e Consorzio Servizi Sociali IN.RE.TE.(INterventi e RElazioni TErritoriali).

Sinora abbiamo raccolto € 7.000 di cui già devoluti 6.400 a Caritas Diocesana per tramite di Agape per acquisto di tablet. Abbiamo anche ricevuto da parte del Comitato dei Lavoratori Amazon di Torrazza una donazione di n. 14 tablet (per un valore totale di € 1.500,00) che abbiamo così distribuito: n. 5 a Ciss38, n. 5 a Consorzio Inrete e n. 4 a Cissac Caluso.

Fai la tua donazione!

La Fondazione partecipa al progetto di raccolta di pc usati insieme a Croce Rossa Italiana comitato di Ivrea, Consorzio Servizi Sociali IN.RE.TE., Cooperativa Alce Rosso, Associazione Epicentro, Caritas Diocesana di Ivrea, Confindustria Canavese, Società Canavesana Servizi e l’Accademia del Software Libero in accordo con gli Istituti Comprensivi del territorio.

Il diritto allo studio è un fondamento della nostra costituzione, ed è una leva di prevenzione e di sviluppo. Oggi che le attività didattiche avvengono on line, per assicurare tale diritto si devono garantire personal computer o altri dispositivi e connessioni alla rete per permettere la partecipazione alle attività proposte dalla scuola. Purtroppo, non tutti hanno l’attrezzatura idonea e in alcuni casi i device a disposizione della famiglia non sono sufficienti a garantire a tutti i componenti l’accesso contemporaneo alle diverse attività: una famiglia in cui ci sono due minori che devono partecipare alle lezioni ed un genitore in smartwork, dovrebbe avere tre dispositivi connessi simultaneamente.

La scuola pubblica ha garantito un investimento che ha portato a distribuire diverse decine di tablet a molte famiglie, ma purtroppo non sono risultati sufficienti per dare risposta a tutti gli aventi necessità. In un momento di emergenza, questo diritto deve essere garantito anche dalla comunità attraverso gesti solidali, completando lo sforzo pubblico attraverso il dono di dispositivi inutilizzati. Per accedere alle attività didattiche non sono necessari personal computer con prestazioni elevate, ma possono essere sufficienti dispositivi che in altri contesti non sono più idonei. Ci rivolgiamo proprio a chi ha un PC che non utilizza più, ma che è ancora funzionante, e che abbia almeno queste caratteristiche:

Chi avesse un PC inutilizzato con queste caratteristiche può donarlo alla Croce Rossa Italiana comitato di Ivrea che promuove questa raccolta insieme al Consorzio Servizi Sociali IN.RE.TE., Cooperativa Alce Rosso, Associazione Epicentro, Fondazione di Comunità del Canavese, Caritas Diocesana di Ivrea, Confindustria Canavese, Società Canavesana Servizi e l’Accademia del Software Libero in accordo con gli Istituti Comprensivi del territorio.

Le situazioni di difficoltà provocate dall’emergenza Covid-19 produrranno effetti ancor più gravi e duraturi sulle famiglie già fragili. Chi è più esposto, chi ha minori risorse per superare l’emergenza, chi già soffre per questioni lavorative e familiari, corre il rischio di rimanere ancora più indietro.

Come Fondazione crediamo che sia nostro dovere occuparci in primo luogo di loro: è nostro compito essere solidali e lavorare con impegno a ricucire le possibili ferite sociali che rischiano di accentuarsi e prodursi. Siamo convinti che la comunità sia una sola e ogni suo componente sia prezioso e meriti di non essere lasciato solo.

Grazie alla vostra generosità, con il Fondo speciale Emergenza Covid-19, abbiamo raccolto molto e siamo riusciti a dare un concreto e utile sostegno al settore sanitario del nostro territorio.

Insieme possiamo ora impegnarci in una nuova importante sfida: raccogliere risorse da destinare alle famiglie in difficoltà perchè possano far fronte alle spese improrogabili e garantire ai loro ragazzi la piena partecipazione alle attività scolastiche a distanza.

Perchè è importante ripartire, ma è fondamentale farlo tutti insieme.

Abbiamo anche deciso di non farlo da soli ma di coordinarci con le realtà che in modo stabile si occupano di gestire i servizi socio assitenziali sul territorio: perchè la campagna sia più efficace e capace di dare risposta ai bisogni reali delle famiglie.

Insieme a Caritas Diocesi Ivrea, l’Albo delle Associazioni Socio Assistenziali Ivrea, al Consorzio Intercomunale dei Servizi Socio Assistenziali Cuorgnè (C.I.S.S.38), al Consorzio intercomunale servizi socio-assistenziali Caluso (C.I.S.S-A.C.) e al Consorzio Servizi Sociali IN.RE.TE.(INterventi e RElazioni TErritoriali)  abbiamo creato così il nuovo Fondo speciale “Siamo una grande famiglia!”.

Un fondo per fare un ulteriore passo verso la nostra comunità e aiutare famiglie e ragazzi che rischiano di vivere nuove situazione di povertà, disagio ed esclusione.

Le donazioni raccolte saranno gestite in collaborazione con gli enti coinvolti, sia per fronteggiare le nuove forme di povertà in cui si troveranno le famiglie, sia per contrastare le forme di povertà educativa attraverso l’acquisto di tablet, pc, servizi per la connessione e materiali didattici.


Fai la tua donazione:
IBAN IT95 X030 6909 6061 0000 0134 729

Nella causale del versamento chiediamo gentilmente di riportare la dicitura “Fondo speciale Siamo una grande famiglia” e indicare l’eventuale preferenza per la destinazione dei fondi: A) famiglie B) povertà educativa. Chiediamo inoltre di segnalare un riferimento email per l’invio della ricevuta (per detrazioni fiscali).


Cogliamo l’occasione per segnalare ancora che la Fondazione ha attivato una nuova sezione sul proprio sito web che, grazie alla collaborazione con tante realtà del terzo settore del territorio, fornisce informazioni utili sui servizi attivati per dare risposta ai tanti bisogni che l’emergenza sanitaria ha reso più urgenti

Vai al sito

In questo periodo di emergenza gli Enti del terzo settore presenti in Canavese hanno reagito con grande rapidità per adattare i servizi che offrono normalmente ai cittadini: dal portierato sociale alla distribuzione di borse alimentari porta a porta, ai servizi on line per l’infanzia, le iniziative sono molteplici e possono rivelarsi molto utili. Ci è parso utile, in un’ottica di Comunità, offrire un servizio per raccoglierle e organizzarle, in modo da renderle facilmente fruibili al cittadino.

Vai al sito

La Fondazione di Comunità del Canavese ha aderito alla “Dichiarazione delle fondazioni ed enti filantropici europei sull’emergenza Covid-19” promossa da DAFNE Donors and Foundations Networks in Europe e da European Community Foundation Initiative. I firmatari considerano fondamentale essere uniti nell’affrontare questa sfida planetaria, nello spirito della solidarietà europea, considerando che “la pandemia avrà un impatto senza precedenti sulle organizzazioni della società civile e sugli enti del Terzo Settore in tutta l’Europa e nel mondo”.


Insieme nello spirito di solidarietà europea

Dichiarazione delle fondazioni ed enti filantropici europei sull’emergenza COVID-19

Noi, i firmatari, siamo consapevoli che la pandemia COVID-19 è un evento inaspettato che avrà un impatto senza precedenti sulle organizzazioni della società civile e sugli enti del Terzo Settore in tutta l’Europa e nel mondo. Per questo crediamo sia fondamentale essere uniti nell’affrontare questa sfida planetaria, nello spirito della solidarietà europea.

Ci impegniamo a essere vostri partner e ad offrire il nostro supporto nelle prossime settimane e mesi in modo che le organizzazioni della società civile possano concentrare le loro forze a sostegno delle persone più vulnerabili delle nostre comunità. Sappiamo già che ci saranno situazioni in cui mancheranno staff e volontari, in cui i beneficiari avranno bisogno di servizi offerti in nuove modalità e di processi flessibili per essere in grado di soddisfare nuovi bisogni.

Se le comunità in cui operate, i servizi che offrite o le vostre organizzazioni sono di fronte a una situazione di difficoltà a causa della pandemia COVID-19 e ricevete il nostro supporto, noi, i firmatari, ci impegniamo a:

Questa dichiarazione è promossa da DAFNE (Donors and Foundations Networks in Europe) e EFC (European Foundation Centre). Può essere sottoscritta da tutte le fondazioni ed enti filantropici attivi in Europa.

Per sottoscrivere questa dichiarazione, mettersi in contatto con Josh Redding (jredding@efc.be)

#andràtuttobene

Abbiamo sempre lavorato per un Canavese solidale e attento a chi vive situazioni di disagio e difficoltà. Come Fondazione raccogliamo risorse cercando di trasformare la generosità in risorsa preziosa per il territorio e supportando le tante persone e organizzazioni che si prendono cura degli altri e costruiscono con il loro lavoro risposte concrete ai bisogni e ai problemi della nostra comunità.

L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo in questo periodo e che ci coinvolge tutti da vicino, impone comportamenti individuali responsabili ma richiede anche altruismo e generosità. Se è vero che il cambiamento di comportamenti e abitudini ci obbliga a forme di isolamento, è altrettanto indispensabile sentirsi, oggi più che mai, parte di una comunità: solo insieme e con il contributo di tutti si uscirà prima e più forti da questa situazione difficile.

La Fondazione di Comunità del Canavese vuole fare la sua parte e ha scelto di farlo stando vicino e sostenendo in primo luogo le tante persone quotidianamente impegnate nella lotta al Coronavirus – Covid-19. Abbiamo così deciso di aprire un Fondo speciale Emergenza Coronavirus per raccogliere risorse da destinare a due specifiche iniziative: da una parte l’acquisto di materiali e attrezzature per  i nostri ospedali (in collaborazione con l’ASL TO4), dall’altra contribuire a rafforzare il lavoro delle organizzazioni di volontari maggiormente impegnate nell’aiutare i soggetti più fragili e colpiti sul nostro territorio. Le donazioni ricevute saranno interamente devolute alle due iniziative.

Oggi, sostenere la Fondazione di Comunità del Canavese significa contribuire a dare forza a questo nostro impegno.

Sono 15 i progetti selezionati per il finanziamento nell’ambito del bando “Diamo una mano al Canavese”, giunto alla quarta edizione. Quasi 50 mila euro in erogazioni a progetti con forte ricaduta sociale in ambito di contrasto alla povertà, al disagio e all’esclusione sociale, educazione, formazione e prevenzione, prossimità e sollievo.

Favorire l’inclusione sociale dei ragazzi disabili che frequentano l’Associazione, che sperimenteranno le loro capacità di pre-apprendimento lavorativo preparando prodotti da forno, e realizzando un “percorso sensoriale”in Piazza delle Ombre, a Chiaverano, utilizzando le piante aromatiche che i ragazzi coltivano per le loro attività terapeutiche.

Realizzare, grazie alla metodologia della peer education, un percorso verso l’autonomia e l’indipendenza per un gruppo di ragazzi con disabilità. Attraverso un laboratorio di cucina settimanale, si potranno acquisire autonomie sul piano funzionale,in un contesto stimolante,attraverso la socializzazione e la collaborazione.

Promuovere un percorso educativo-sociale nel quartiere popolare Bicocca di Rivarolo Canavese, sperimentando il welfare generativo di quartiere, rafforzando le reti di prossimità e di vicinanza solidale, contrastando la solitudine. Inoltre sostenere un approccio di rete fra enti locali, servizi pubblici, organizzazioni del terzo settore e imprese profit del territorio

Costruire un percorso di consapevolezza della diagnosi di autismo, scoperto e vissuto insieme al soggetto stesso, per creare, grazie all’ascolto, un “viaggio” che porti alla reale scoperta dei propri punti di forza, delle proprie debolezze.

L’Associazione vuole adeguare in termini di struttura un locale per poter aprire un Circolo, un ambiente quindi con un alto grado di variabilità ma comunque protetto perché con accesso riservato ai soci, con i quali i ragazzi, soprattutto con diagnosi di autismo, possano interagire; si intendono creare nello stesso tempo nuove opportunità di lavoro e professionalizzazione per i ragazzi che frequentano il centro. È intenzione dell’Associazione fare rete anche con le realtò associazioniste dei genitori creando un anello di congiunzione tra famiglie e istituzioni .

Promuovere la conoscenza e l’educazione alla diversità, strutturare a seconda delle caratteristiche, dell’età del bambino/ragazzo autistico e del gruppo classe dei percorsi di integrazione, fornire le informazioni teoriche e pratiche per favorire occasioni di relazione significativa e di condivisione, creazione di una rete sociale.

L’associazione porta avanti dal 2018 un progetto curricolare contro il bullismo nelle scuole grazie ad un programma specializzato di educazione fisica, mirato alla lotta contro il bullismo e ogni forma di prevaricazione in modalità preventiva, che quindi diventa formazione comportamentale. Al fine di aumentare l’efficacia e la diffusione capillare del progetto verrà realizzato un cortometraggio in stretta collaborazione con alcuni ragazzi del liceo Botta, nel quale verranno rappresentate modalità e metodologie utilizzate. Il video vedrà inoltre l’intervento attivo di consulenti che affronteranno il tema da un punto di vista legale e di approccio psicologico.

Le due realtà proponenti accoglieranno soggetti in situazione di fragilità economica, sociale e relazionale, in modalità diurna o residenziale, per coinvolgerli nelle ordinarie attività delle associazioni. Attraverso l’inserimento in un contesto protetto di normalità e di vita quotidiana condivisa, si accompagneranno i beneficiari verso il recupero della propria autonomia e dignità. Nel contempo si creeranno occasioni di occupazione e di acquisizione di competenze professionali.

Promuovere un’innovativa esperienza di vicinato solidale tra alcuni giovani disabili, gli abitanti dei quartieri coinvolti, gli operatori e i volontari, attraverso un sistema di accompagnamento all’abitare, di animazione di comunità e con lo strumento dell’auto-mutuo aiuto.

Occupare soggetti svantaggiati (secondo la legge 381/91) nella manutenzione ordinaria delle aree pubbliche e degli immobili comunali, aumentando nel contempo le capacità tecniche dei beneficiari stessi.

Recovery: Insieme Per Realizzare Esperienze Soluzioni Azioni. Lanciare un’esperienza innovativa (unica in Piemonte, quarta in Italia) nel settore della salute mentale, mettendo al centro il ruolo attivo della persona piuttosto che la malattia, ripensando operativamente culture e pratiche relative alla salute mentale.

Il progetto verrà realizzato presso Cascina Misobolo, sita a San Giorgio Canavese, casa vacanze per persone con disagio psichico che ha l’obiettivo di strutturarsi come luogo di incontro e sostegno per persone con disagio psichico. Da un anno la struttura ospita due asine: l’esperienza, confermata dalla letteratura, suggerisce come il contatto con questi animali possa essere strumento nella gestione di stati ansiosi e di stress; grazie all’accompagnamento ed al sostegno del terapeuta il soggetto recupera la dimensione corporea e trova un equilibrio tra il proprio ritmo e quello dell’animale, ristabilendo una connessione con le emozioni.

All’intervento di ascolto e di consulenza legale che caratterizzano lo sportello antiviolenza Alzati Eva, si affianca ora il sostegno del counseling individuale e di gruppo per restituire alla donna la consapevolezza di essere il personaggio principale della propria vita, ricercando una strategia per rendere possibili e praticabili correzioni, mutamenti. Contemporaneamente si porterà avanti una seconda azione complementare tramite i progetti di prevenzione attivati nelle scuole (che costituiscono il luogo privilegiato per l’incontro tra maschi e femmine di diversa provenienza etnica, sociale e culturale) avviando una riflessione sulla percezione che hanno gli studenti della violenza di genere, per superare la visione stereotipata che spesso c’è dietro questo tema.

Ridare il sorriso e la possibilità di condurre una vita più normale ai detenuti grazie all’applicazione di protesi dentali mobili complete oppure parziali, con l’ausilio di un Odontoiatra e di un Odontotecnico volontari.

Costruire strategie comuni e politiche per l’integrazione e la partecipazione giovanile condivise tra Associazioni, Terzo settore, Servizio sociale e amministrazione Comunale consentendo ai giovani di vivere esperienze nuove e positive in spazi già utilizzati da gruppi attivi sul territorio (nello specifico area ex Istituto Morgando e area ex Manifattura di Cuorgnè) in un’ottica di prevenzione di situazioni che potrebbero evolversi nel rischio di isolamento ed apatia, disagio e uso di sostanze stupefacenti lecite e illecite.

Il dono è sempre prezioso. È un atto che dimostra sensibilità, altruismo, generosità. Insieme però è anche relazione ed esprime il senso di appartenenza ad una comunità.

Dopo quattro anni di lavoro, abbiamo quindi pensato che fosse importante trovare un modo per incontrare da vicino i tanti amici che ci hanno accompagnato fino a qua rendendo più solida l’esperienza della Fondazione. Un modo semplice ma piacevole di ringraziarli per il sostegno e l’attenzione.

È nata così l’idea di “Gli incontri della Fondazione”: cinque appuntamenti conviviali riservati ai sostenitori per trascorrere del tempo insieme e conoscersi ancora meglio. Il tutto provando ad aggiungere un po’ di cultura, qualche luogo bello e significativo del nostro territorio e un buon bicchiere di vino.

Agli amici sostenitori un solo compito: scegliere a quale appuntamento partecipare e portare un amico/a che ancora non conosce la Fondazione di Comunità del Canavese.


Sabato 12 ottobre 2019

Una gita in battello

Alla scoperta di piante e animali del lago – Parco Naturale del Lago di Candia / Ritrovo ore 15.00 presso la sede del Parco (durata escursione 1 ora, disponibilità max 28 persone)

Invito


Venerdì 25 ottobre 2019

Aperitivo poetico

Lettura di poesie di Guido Gozzano a cura di Marco Peroni e degustazione di vini canavesani / Ritrovo ore 18.00 presso la Cantina Sociale di Piverone (durata incontro 2 ore, disponibilità max 30 persone)

Invito


Sabato 9 novembre 2019

Colazione tra le architetture olivettiane

Passeggiata formativa in compagnia di Claudio Bovo / Ritrovo ore 09.30 presso lo ZAC (Stazione FS) di Ivrea (durata passeggiata 2 ore, disponibilità max 30 persone)

Invito


Martedì 26 novembre 2019

Una notte in via dei Ribelli

Canti, racconti, storie di uomini e donne delle nostre terre: alle prove del Coro Bajolese in compagnia di Amerigo Vigliermo / Ritrovo ore 21.00 Via dei Ribelli, Baio Dora (durata incontro 2 ore, disponibilità max 30 persone)

Invito


Venerdì 13 dicembre 2019

Aperitivo antiquario

Piccola mostra di libri rari e preziosi sul Canavese a cura di Italo Cossavella. Spazio Dakoart, Via Arduino Ivrea / Ritrovo ore 18.00

Invito


Immagine di copertina designed by pikisuperstar / Freepik

Dal 2013, ogni 1° ottobre si festeggia la Giornata europea delle fondazioni. Lanciata dal network europeo delle associazioni nazionali di fondazioni (Dafne), la Giornata serve a ricordare il lavoro che le fondazioni svolgono nel continente europeo. Le sfide da affrontare necessitano sempre di più di azioni coordinate ed è per questo che sempre più fondazioni operano insieme, creando progetti condivisi e cercando di affrontare problematiche comuni. Quest’anno più di altri la giornata assume un rilievo ancora più importante dopo il lancio congiunto dei network europei delle Fondazioni di un Manifesto diretto alle istituzioni europee per agevolare e aumentare l’impatto del loro lavoro.


Vai al sito ufficiale #quantocambia

Per raccontare meglio chi siamo, i nostri obiettivi e rafforzare il dialogo continuo con il territorio in cui operiamo, abbiamo quindi deciso di organizzare qualche iniziativa ad hoc e partecipare a manifestazioni ed eventi: una sorta di mini tour che porterà la Fondazione in giro per il Canavese e che ci auguriamo possa aiutarci ad avvicinare nuovi amici. Tutti i soci Sostenitori sono calorosamente invitati a partecipare per portare la loro esperienza e testimonianza.

La prima tappa di questo nostro tour sarà a I Musrai di Alpette sabato 13 luglio all’evento organizzato dall’associazione La Neve dell’Ammiraglio con Mondadori Store Ivrea “Quota 1151. Inclinazione Resistente”.

La giornata si svolgerà in un Alpeggio facilmente raggiungibile dove abitualmente ormai vengono organizzati eventi letterari e teatrali. Il 13 luglio pomeriggio, tra le altre proposte, interverrà Don Luigi Ciotti. Noi saremo presenti con un punto informativo e alle 14.30 la Presidente presenterà al pubblico la Fondazione e, al termine dell’incontro con Don Ciotti, sarà offerto un aperitivo per stare insieme e conoscersi.

Da settembre gli altri appuntamenti

La nuova Presidente Antonella Enrietto e i Consiglieri della Fondazione presentano il Bando 2019 “Diamo una mano al Canavese – IV edizione”: il bando mira ad assegnare 40.000 euro di erogazioni a progetti con forte ricaduta sociale in ambito di contrasto alla povertà, al disagio e all’esclusione sociale, educazione, formazione e prevenzione, prossimità e sollievo.

Il 3 aprile si è tenuta presso il Polo formativo Universitario Officina H di Ivrea l’Assemblea annuale dei Soci Sostenitori. L’Assemblea, finalizzata ad aggiornare gli oltre 200 Sostenitori sull’andamento delle attività della Fondazione e a eleggere i Rappresentanti dell’Assemblea dei Sostenitori, è stata ampiamente partecipata sia in termini di presenze che di interventi. Le organizzazioni beneficiarie di un contributo della Fondazione hanno avuto occasione di presentare se stesse e le loro attività e si sono creati contatti utili a migliorare il grado di collaborazione tra enti attivi in ambito di welfare. I Sostenitori di Fondazione di Comunità del Canavese sono stati chiamati a esaminare il bilancio consuntivo 2018, che è stato approvato all’unanimità.

Durante l’incontro i Consiglieri uscenti hanno presentato, quali possibili Rappresentanti dell’Assemblea, i candidati Lucia Pavignano, Antonella Enrietto e Domenico Foghino, che sono stati votati all’unanimità dai Sostenitori. La platea ha avuto modo infine di conoscere i rappresentanti di AEG Cooperativa e del Comune di Ivrea (soci Fondatori della Fondazione, insieme a Confindustria Canavese), rispettivamente Cristina Zanardi e Raffaella Enrico. Restano in carica dal precedente Consiglio, Giovanni Trione, rappresentante di Confindustria Canavese e Sergio D’Arrigo, per l’ Ordine dei Notai.

Durante il Consiglio di Amministrazione del 17 aprile è stato eletto il nuovo Presidente della Fondazione: la Signora Antonella Enrietto. Sono stati inoltre nominati il vice Presidente, nella persona di Cristina Zanardi e il comitato Esecutivo nelle persone di Antonella Enrietto, Raffaella Petri e Lucia Pavignano.


Biografie

Antonella Enrietto- Presidente

Attrice, autrice e operatrice culturale, fondatrice di Teatro Popolare Europeo, vive in Canavese e qui ha collaborato con, tra gli altri, Ciss 38, Consorzio InReTe e Cooperativa Andirivieni in progetti rivolti a sostenere la diffusione di buone pratiche (mi affido di te) e a sostenere soggetti fragili attraverso l’uso del Teatro. Collabora da anni con Social Community Theatre Centre e Università di Torino nella realizzazione di progetti di valorizzazione attraverso il Teatro dell’individuo e delle comunità di riferimento, in Italia e altrove. Ha svolto attività di volontariato presso il Presidio Libera “Luigi Joculano” di Cuorgnè, nonché attività di coordinamento e volontariato presso diverse Associazioni locali volte alla promozione e valorizzazione delle tradizioni, della Comunità e della montagna, in particolare sul territorio di Alpette dove ha ricoperto anche il ruolo di Consigliere Comunale.

Sergio D’Arrigo

Ha conseguito la laurea in giurisprudenza con il massimo del voti all’età di 23 anni. Ha lavorato per due anni presso l’Ufficio Vigilanza della Filiale di Cuneo della Banca d’Italia ed è Notaio in esercizio presso il Collegio Notarile di Ivrea dal 1999. Piu’ volte componente del Comitato Notarile Interregionale Piemonte-Valle dìAosta, di cui è stato Segretario, ha ricoperto le cariche di Segretario e di Presidente del Consiglio Notarile di Ivrea, di cui è attualmente delegato alla Comunicazione. È componente della Commissione Regionale di Disciplina del Piemonte e della Valle d’Aosta per il triennio 2016-2019. Collabora come docente con la Scuola Notarile “Franco Lobetti Bodoni” presso il Consiglio Notarile di Torino.

Raffaella Enrico

Dopo aver conseguito il diploma magistrale pressol’istituto Moreno di Ivrea, ha lavorato come insegnante presso l’Asilo Nido Comunale di Ivrea e la Scuola Materna Statale. Dal 1999 ad oggi è responsabile di amministrazione presso azienda privata, responsabile dell’ufficio fatturazione e responsabile della sicurezza.Dal 2017 Presidente del Consiglio di Amministrazione di Asi Service s.r.l.

Domenico Foghino

Geometra. Negli anni ’60 allievo del Centro Formazione Meccanici Olivetti e poi dipendente dell’azienda. Dal 1971, impiegato tecnico e in seguito dirigente della dalla Regione Piemonte, dove si è occupato e ha sviluppato competenze in materia di urbanistica, di lavori pubblici e ambiente, di personale e organizzazione, di politiche sociali. Pensionato dal 2004, per due mandati consecutivi è stato Sindaco del Comune di San Martino Canavese, ricoprendo anche l’incarico di Assessore e di vice Presidente dell’Unione Collinare Piccolo Anfiteatro Morenico Canavesano con sede a Strambino. Impegnato nel volontariato culturale, è appassionato alla storia del Canavese e, in particolare, alle vicende riguardanti il Comune di San Martino.

Lucia Pavignano

Originaria di Piverone, abita in Val Chiusella e fa parte di una associazione culturale che promuove sani stili di vita, dalla coltivazione biologica di terreni adibiti a vigna, frutteto e orti, al rispetto delle intolleranze attraverso un’alimentazione buona, pulita e giusta. Ha svolto i suoi studi a Ivrea, conseguendo prima il diploma di maestra elementare e poi quello di infermiera, scegliendo quest’ultima come professione per la vita e l’ospedale di Ivrea come luogo di lavoro. Negli anni ha conseguito altri titoli, tra cui il Master di infermieristica di famiglia e di comunità, concludendo il suo percorso formativo con la Laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche. Dal 2008 è docente presso il Corso di laurea in Infermieristica dell’Università di Torino, situato nell’ex fabbrica Olivetti Officina H di via Monte Navale a Ivrea, e segue progetti rivolti agli studenti riferiti agli ambiti della prevenzione, della domiciliarità e della mutualità.

Giovanni Trione

Laureato in Economia e Commercio, è stato presidente dal 1993 al 2003 ed oggi Consigliere di Amministrazione della A.pne.s srl. E’ stato Presidente dal 1998 al 2001 di Confindustria Canavese, e vice presidente del Comitato Piccola Industria dal 2009 ad oggi. E’ stato inoltre per diversi anni componente della Giunta di Confindustria Piemonte e di Confindustria Nazionale. E’ presidente del C.I.A.C. Scrl – Consorzio Interaziendale Canavesano per la Formazione Professionale.

Cristina Zanardi

Giurista. Dopo una breve esperienza in studio legale, lavora per 14 anni come coordinatrice didattica di percorsi formativi. Per seguire la famiglia si trasferisce all’estero, dove lavora per le Camere di commercio Italiane all’estero: prima a San Paolo e poi a Johannesburg, svolgendo servizi di internazionalizzazione alle imprese italiane che  intendono esplorare il mercato estero.
Ha due brevi esperienze nel terzo settore: nel 2015  a Torino collabora con un consulente di NPO del settore medicale, e dal 2012 al 2014  a Madrid dove svolge attività di volontariato per una NPO, organizzando eventi di fundrasing. Attualmente collabora da remoto con la Camera di commercio Italo-Sudafricana.

Valeria Cavagnetto

Biologa. Responsabile della Segreteria Organizzativa della Fondazione e sostenitrice della Fondazione. Attiva da anni nel mondo del volontariato, mantiene una delega specifica per i rapporti con la Casa Circondariale, realtà che conosce direttamente per motivi professionali.

Gent.le Sostenitrice, gent.le Sostenitore,

nel ringraziarLa vivamente per la Sua decisione di contribuire alle attività della Fondazione, La invitiamo a partecipare all’Assemblea annuale dei Sostenitori di Fondazione di Comunità del Canavese che si terrà in prima seduta domenica 31 marzo alle ore 23.30 in Sala Santa Marta ad Ivrea e, in seconda seduta,

MERCOLEDI 3 APRILE ALLE ORE 18.00
presso il Polo Infermieristico delle Officine H

con il seguente ordine del giorno:

Seguirà un rinfresco per i partecipanti che vorremmo fosse occasione per conoscerci meglio e instaurare proficue collaborazioni. L’assemblea è pubblica, ma solo coloro che hanno formalmente aderito alla Fondazione di Comunità del Canavese hanno diritto di voto.

In attesa di incontravi numerosi e partecipativi in Assemblea, La ringraziamo ancora per il Suo sostegno e La salutiamo cordialmente.

Vittoria Burton
Presidente


Si ricorda ai sig.ri Sostenitori che hanno la possibilità di farsi portatori di un massimo di due deleghe ciascuno, utilizzando il modulo riportato sotto.

Mercoledì 3 aprile 2019 alle ore 18.00, presso il Polo Formativo Officina H a Ivrea è in programma l’Assemblea dei Sostenitori della Fondazione: sarà l’occasione per incontrarci, raccontarvi le attività intraprese, i progetti per il futuro e sentire testimonianze dirette da parte delle organizzazioni che hanno beneficiato dei contributi della Fondazione nel corso del 2018.

Quest’anno sarà particolarmente importante partecipare in quanto verrà rinnovato il Consiglio di Amministrazione con l’elezione dei Rappresentanti dell’Assemblea dei Sostenitori e la presentazione dei Consiglieri rappresentanti dei tre Soci fondatori della Fondazione, ossia Comune di Ivrea, Confindustria Canavese, AEG Cooperativa .

Seguirà un rinfresco per i partecipanti, momento per conoscere meglio i nuovi Consiglieri e instaurare proficue collaborazioni.


Chi ancora non avesse ancora avuto occasione di rinnovare l’adesione che sarà possibile farlo fino all’Assemblea Sostenitori 2019.

In vista delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo di maggio, Dafne e Efc, che rappresentano il settore della filantropia istituzionale a livello internazionale, presentano il “Manifesto della Filantropia – Per un’Europa migliore. Risorse private per il bene comune”. Si tratta di un invito ai politici di tutta Europa a lavorare per costruire un vero “mercato unico della filantropia”.

A livello europeo sono sempre di più i cittadini che si attivano per il bene comune e che vogliono essere protagonisti dello sviluppo sociale. Le organizzazioni filantropiche sono al loro fianco per dare voce e gambe ai loro ideali di partecipazione e di solidarietà e contribuire così alla crescita di una società democratica e pluralista.

Il Manifesto della Filantropia (in allegato il testo completo) si articola in quattro raccomandazioni chiave: provvedere a un maggior riconoscimento del ruolo e della rilevanza della filantropia e iniziare a coinvolgerla nell’attività legislativa dell’Ue e dei vari Stati membri; supportare la cooperazione transfrontaliera fra organizzazioni filantropiche; semplificare la legislazione di settore per potenziare l’impatto delle risorse stanziate; prevedere risorse e strumenti finanziari dedicati per promuovere e sostenere l’attività delle istituzioni filantropiche.


Four_recommendations


In Italia il Manifesto è stato condiviso e sottoscritto da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, e da Assifero, che raccoglie le altre fondazioni ed enti filantropici.

«Con grande convinzione abbiamo aderito a questa iniziativa promossa dalle due associazioni europee che rappresentano l’intero settore – dichiara il Presidente di Acri Giuseppe Guzzetti –. C’è bisogno di pluralismo, c’è bisogno di partecipazione, c’è bisogno di comunità. Gli enti filantropici svolgono un ruolo cruciale a sostegno del bene comune ed è pertanto fondamentale che le Istituzioni europee contribuiscano a facilitare il ruolo di questi enti. I corpi intermedi rappresentano uno dei pilastri della democrazia, e mai, come in questo momento, è necessario favorire il dispiegarsi della loro azione civica e sociale».

«Le fondazioni di famiglia, di impresa, di comunità e altri enti filantropici – commenta il Presidente di Assifero Felice Scalvini – svolgono un ruolo fondamentale: non meri erogatori di risorse finanziarie ma enti strategici capaci di investire con flessibilità e creatività risorse, non solo economiche, per lo sviluppo umano delle comunità e della società civile. Il Manifesto della filantropia europea, cui Assifero ha subito aderito con grande convinzione, è un appello fondamentale perché la politica finalmente riconosca il ruolo fondamentale delle fondazioni ed enti filantropici e perché l’Europa, e tutti i paesi europei, promuova un ambiente abilitante per la loro azione strategica per il bene comune».

«La collaborazione strategica fra i network Efc e Dafne è fondamentale per promuovere con una sola voce le istanze della filantropia a livello europeo – afferma il Presidente di Efc Massimo Lapucci –. Il Manifesto della Filantropia è il primo risultato concreto del lavoro congiunto di advocacy per lo sviluppo di un mercato unico senza frontiere per l’intero settore. È infatti solo in presenza di un ambiente favorevole che la filantropia istituzionale può svolgere appieno la propria azione di costruzione del capitale sociale: un ‘collante’ essenziale nell’Europa di oggi segnata, come non mai nel secondo dopoguerra, da numerose spinte centrifughe e da un pericoloso scollamento tra cittadini e istituzioni».

«Mentre far circolare liberamente beni e servizi in Europa è semplice – afferma il Presidente di Dafne, Felix Oldenburg –, per donors, fondazioni e cittadini impegnati fare filantropia transfrontaliera è ancora molto difficile. I tempi sono maturi per un Mercato unico europeo della Filantropia».

La filantropia istituzionale in Europa conta più di 148mila fra enti donatori e fondazioni, con stanziamenti annuali superiori ai 50 miliardi di euro e un patrimonio complessivo di oltre 400 miliardi di euro. Oltre a erogazioni e investimenti, queste organizzazioni dispongono di un considerevole bagaglio di esperienze, di competenze approfondite e di una vasta rete di soggetti attivi nei diversi campi in cui intervengono: dalla promozione dei diritti umani al welfare, dalla cultura alla tutela dell’ambiente.

Risolvere, almeno in parte, i problemi di alimentazione delle persone assistite dall’Associazione, consentendo l’integrazione con alimenti aggiuntivi a quelli già distribuiti presso le loro abitazioni. Tramite lo strumento del “buono spesa”, le persone assistite possono acquistare, presso i negozi convenzionati, i cibi che consentono loro di ottenere un’alimentazione che risponda ai requisiti derivanti da particolari carenze e/o necessità alimentari.

La Giornata di studio ha come scopo quello di far sì che cooperative, Consorzi, Sindaci e operatori presenti sul territorio facciano il punto sulle rispettive situazioni per condividere linee di azione e buone pratiche. Il Dossier Immigrazione, cause e concause con schede tematiche, tavole infografiche e dati, è stato realizzato per essere distribuito presso le scuole del Canavese.

Coprire parte delle spesa che l’Associazione deve sostenere per effettuare la bonifica della palestra dell’istituto “G.Cena” in conseguenza all’atto vandalico verificatosi nella notte tra l’8 e il 9 dicembre che ha comportato l’imbrattamento dei locali con una sostanza nociva, altamente resistente e difficile da rimuovere.

Sviluppare la capacità di ascolto con particolare riferimento ai fenomeni sonori e musicali. Sviluppare le capacità di attenzione, osservazione e concentrazione, sviluppare il coordinamento motorio e le specifiche capacità musicali.

L’Associazione promuove la cultura dello sport non competitivo, privilegiandone gli aspetti aggreganti e formativi, attraverso attività motoria offerta gratuitamente agli alunni coinvolti. Il rispetto degli altri e delle regole, al fine di favorire una convivenza civile fondata sulla legalità, è l’obiettivo cardine su cui si basano le attività motorie proposte.

Nell’ambito del bando “Ambiente e comunità” – nato dalla collaborazione tra Fondazione e AEG Cooperativa – sono stati presentati dodici progetti, tra i quali ne sono stati selezionati sei.

I progetti che riceveranno la parte fissa di contributo (1.000 €) a partire dal 1 marzo e avranno la possibilità di raccogliere i contributi per contratti sottoscritti da nuovi clienti con AEG Cooperativa dal 1 marzo 2019 al 30 giugno 2019, sono:

I progetti che riceveranno la parte fissa di contributo (1.000 €) a partire dal 1 settembre e avranno la possibilità di raccogliere i contributi per contratti sottoscritti da nuovi clienti con AEG Cooperativa dal 1 settembre 2019 al 31 dicembre 2019, sono

Oggi apre ufficialmente la campagna per rinnovare il sostegno alla Fondazione di Comunità del Canavese.

In questi primi, pochi anni un lungo tratto di strada è già stato percorso: numerosi progetti sostenuti, una rete preziosa di donatori attivata, notevoli risorse attirate sul territorio e, soprattutto, tantissime persone in difficoltà aiutate e non lasciate sole.

Un risultato prezioso e per nulla scontato, raggiunto grazie ai tanti che hanno capito l’importanza della Fondazione e sostengono con generosità la sua missione. Ora si tratta di guardare avanti, continuare a renderla ancora più forte, solida, efficace.

Per questo, nelle prossime settimane vi racconteremo qualche cosa in più delle attività in cui la Fondazione interviene in modo significativo. Lo faremo prima di tutto con i numeri perché da soli sanno dire tanto. Con dei brevi video vi racconteremo invece la natura dei progetti sostenuti e daremo voce a quei protagonisti che li hanno immaginati e realizzati.

Infine, avremo il piacere di organizzare alcuni momenti dedicati interamente ai sostenitori, perché ci sembra bello ritrovarci tutti insieme e restituire qualche cosa a chi con il suo dono rende migliore la nostra comunità.

La scadenza del bando è stata estesa al 1 febbraio, ore 18.


Dalla collaborazione tra Fondazione di Comunità del Canavese e AEG Cooperativa, socio fondatore della Fondazione, nasce, in via sperimentale, il bando “Ambiente e comunità: l’energia di chi ti sta vicino” che si apre oggi e scade il 1 febbraio alle ore 18.

Gli obiettivi del bando del bando sono sviluppare una cultura di rispetto, cura e tutela verso le risorse ambientali del Canavese e sostenere micro-interventi che vadano nella direzione di arricchire o migliorare le aree verdi e il patrimonio naturalistico del nostro territorio, risorsa fondamentale per una comunità sana.

Possono partecipare le organizzazioni no profit (associazioni, cooperative, enti pubblici) con sede in Canavese costituitesi da almeno un anno e che abbiano comprovata esperienza in ambito ambientale.

Le modalità di finanziamento sono innovative: una base di contributo è fissa, il resto legato all’attivazione di contratti elettrici con AEG.


Per informazioni:
Telefono 329 – 2037751
il lunedì e il giovedì dalle ore 9.00 alle ore 13.00
info@fondazionecomunitacanavese.it

La Fondazione di Comunità del Canavese si avvia a stilare il bilancio delle attività portate avanti fino ad ora e a programmare i primi mesi del nuovo anno in vista del rinnovo e ricambio del Consiglio di Amministrazione a marzo 2019.

Dalla sua costituzione ad oggi la Fondazione ha visto la partecipazione di oltre 200 Donatori e Donatrici di tutte le età e residenti in tutte le aree del Canavese. Tra i Donatori ci sono anche tante associazioni, cooperative, aziende ed enti pubblici del territorio. Ha attratto contributi per 278.000 euro, sia mobilitando risorse del territorio che attraendo risorse da donatori esterni al Canavese.

Nel 2018 le donazioni alla Fondazione ammontano a 110.000 euro, un po’ meno dei 117.000 del 2017. I grandi donatori della Fondazione continuano ad essere, in ordine di grandezza, Compagnia di San Paolo, AEG Cooperativa e le donazioni aggregate dei singoli cittadini del Canavese.

Quest’anno tra i Donatori manca ancora all’appello il Comune di Ivrea, Socio Fondatore della Fondazione di Comunità del Canavese. Dalla sua costituzione nel 2015 ad oggi il Comune di Ivrea ha sempre svolto un ruolo centrale nelle attività della Fondazione e il Consiglio di Amministrazione della Fondazione è fiducioso che anche quest’anno il suo socio fondatore di riferimento farà la sua parte. Ci sono stati, infatti, colloqui positivi e produttivi sia con il Sindaco che con l’Assessora Povolo, che hanno entrambi mostrato grande sensibilità per i problemi sociali del territorio e interesse a sostenere la Fondazione, un importantissimo strumento di mobilitazione e moltiplicazione delle risorse messe a disposizione del terzo settore locale.

La Fondazione di Comunità, infatti, ha finora erogato contributi per 248.000 euro a 84 progetti finalizzati a migliorare la qualità della vita delle persone più vulnerabili della nostra comunità.
Ha sostenuto con erogazioni 75 organizzazioni no profit del Canavese che hanno a loro volta supportato oltre 1.800 persone in situazione di difficoltà. A tal fine all’interno della Fondazione sono stati costituiti 5 fondi dedicati a) alla promozione delle opportunità culturali per bambini e ragazzi, b) all’accesso allo sport per giovani in situazione di svantaggio economico, c) all’intervento in caso di emergenze territoriali, d) al garantire la continuità di progetti di comprovata utilità sociale, e) al co finanziamento di progetti di organizzazioni no-profit del Canavese.

La Fondazione ha, in questi primi tre anni di vita, partecipato a numerose iniziative di filantropia istituzionale e a scambi con altre fondazioni di comunità a livello nazionale e internazionale, facendo conoscere la Fondazione di Comunità anche al di fuori del territorio canavesano e scoprendo nuovi e interessanti modi di donare. Il lavoro di rappresentanza fatto dal Consiglio di Amministrazione a livello nazionale e internazionale ha consentito di attrarre significativi contributi da organizzazioni internazionali, come il Global Fund for Community Foundations, The Funding Network e l’European Community Foundations Initiative. Ha anche consentito di organizzare il primo Circolo del Donatori in Italia raccogliendo, in una serata, donazioni per oltre 11.000 euro a favore di tre organizzazioni no-profit.

Infine, la presenza sul territorio canavesano della Fondazione ha facilitato la partecipazione di un’ampia rete di partner pubblici e privati a due importanti bandi nazionali per il contrasto alla povertà educativa minorile portando in Canavese oltre 700.000 euro a sostegno di progetti triennali per bambini e ragazzi in situazione di fragilità. Un bilancio assolutamente positivo che dimostra la grandissima utilità di avere una Fondazione di Comunità partecipata e attiva sul territorio.


Vittoria Burton, Presidente della Fondazione: “Ci troviamo ora davanti ad una sfida importante: confermare il sostegno della comunità canavesana alla Fondazione per dare continuità all’importante attività sociale portata avanti finora. I prossimi fondamentali appuntamenti sono una campagna che raccolga, per il 2019, almeno lo stesso numero di adesioni e donazioni del 2018; la negoziazione con Compagnia di San Paolo del supporto che vorrà dare alla Fondazione per i prossimi tre anni e, soprattutto, il ricambio del Consiglio di Amministrazione”.

La Vice Presidente della Fondazione, Manuela Semenzin aggiunge: “E’importante, infatti, che un ente che eroga contributi economici, per quanto modesti possano essere talvolta, non sia amministrata per troppo tempo dalle stesse persone. La Fondazione deve essere realmente della Comunità e non identificata con un gruppo di amministratori. Inoltre, siamo certi che i nuovi consiglieri porteranno con sé innovazione nei metodi, una visione più fresca e nuove relazioni. Stiamo parlando con diverse persone che ci hanno espresso interesse a partecipare attivamente alla vita della Fondazione e siamo fiduciosi di poter proporre rappresentanti affidabili e di fiducia all’Assemblea dei Sostenitori di marzo 2019”.

Ai tre rappresentanti eletti dall’Assemblea si affiancheranno naturalmente i consiglieri nominati dai soci fondatori, Comune di Ivrea, Confindustria Canavese e AEG Cooperativa, e il rappresentante dell’Ordine dei Notai.

Ottavia Mermoz, consigliera della Fondazione: “Questi tre anni di attività hanno richiesto impegno da parte nostra e grande partecipazione da parte della comunità del Canavese, ma alla fine del nostro mandato possiamo senz’altro dichiarare che insieme si può, si può fare molto e bene e lavorare giorno dopo giorno alla creazione di una comunità più equa e inclusiva che non lasci nessun indietro”.


Per informazioni e adesioni:
Tel. 329 – 2037751 il lunedì e il giovedì dalle ore 9.0 alle ore 13.00
info@fondazionecomunitacanavese.it 

Avviare un percorso formativo/ informativo per soggetti richiedenti asilo che permetta loro di conoscere i fondamentali della comunicazione sociale e le regole che vigono nel settore lavorativo.

Realizzazione di percorsi educativi nelle scuole di vari Comuni del Canavese riguardanti l’interculturalità

Diffondere la metodologia di lavoro della Società garantendo ai ragazzi diversamente abili un servizio di qualità nella loro città.

Sostegno delle attività istituzionali e appoggio ai soci più anziani

Il progetto si rivolge ai parkinsoniani con difficoltà motorie e cognitive. Viene effettuato su di essi un trattamento fisioterapico in attività di gruppo con sessioni bisettimanali con la supervisione di una psicologa. l’attività si compone di ginnastica assistita, esercizi di logopedia, training cognitivo e attività ricreative.

Progetto in prosecuzione con quello dell’anno passato grazie al quale si fornisce sostegno alle famiglie di studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, attraverso l’attivazione di uno sportello gratuito, per l’orientamento delle famiglie e dei ragazzi nel percorso di consapevolezza del Disturbo Specifico. Verranno inoltre attivati corsi specifici per le famiglie volti ad offrire ulteriore supporto concreto nella gestione dei figli con DSA, nell’interfacciarsi con le istituzioni scolastiche e specialistiche, e nella conoscenza della normativa vigente.

Fondazione di Comunità del Canavese
Ente filantropico del Terzo Settore

Sede legale: Piazza Vittorio Emanuele I, 1
Sede operativa: Corso Nigra 2 Ivrea, c/o Confindustria Canavese
10015 Ivrea (To)

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Rep. n° 125295 in data 07.11.2023

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