La Filantropia Comunitaria
Le Fondazioni di comunità sono degli intermediari filantropici che hanno come obiettivo di promuovere la cultura del dono, democratizzando la filantropia. In pratica esse mettono a disposizione dei donatori la possibilità di massimizzare i benefici collegati alle proprie donazioni usufruendo dei servizi e delle potenzialità sviluppate dalla filantropia istituzionale, offrendo loro sicurezza, semplicità, flessibilità,
economicità ed efficacia.
Il valore del dono
La promozione del dono è particolarmente importante non solo per le risorse che essa è in grado di mobilitare per finanziare iniziative d’utilità sociale, ma anche perché permette di rafforzare le relazioni fiduciarie e quindi quel capitale sociale che è fondamentale per la crescita, non solo morale e civile, ma anche economica delle nostre comunità. Inoltre essa è in grado di trasformare le donazioni in un’opportunità per dare un senso alla propria esistenza, sperimentare relazioni veramente umane perché non strumentali, vivere emozioni autentiche.
La presenza di una fondazione di comunità può rivelarsi un interessante strumento al servizio degli enti, pubblici e privati, che già erogano contributi per il finanziamento di progetti di pubblica utilità. Essa infatti può essere utilizzata per catalizzare donazioni con cui integrare le erogazioni già deliberate. In questo modo, oltre a poter finanziare più iniziative, l’ente erogatore si dota di un indicatore in grado di manifestare il reale interesse che i progetti selezionati generano nella loro comunità di riferimento e di un’opportunità per far conoscere ad un pubblico più vasto la propria attività. Infatti, per poter suscitare donazioni, gli enti dovranno comunicare quello che stanno facendo e quindi anche parlare dell’ente che ha stanziato il contributo a loro favore.
La funzione di “facilitatore”
Una fondazione di comunità si sta rivelando anche una potente modalità per dar vita ad iniziative di impatto collettivo in grado di coinvolgere una pluralità di soggetti provenienti dai diversi settori per il conseguimento, pur nel rispetto della reciproca autonomia, di obiettivi comuni. Essa, grazie alla sua neutralità e alla sua capacità di relazionarsi con le diverse componenti del proprio territorio, è nelle migliori condizioni per svolgere quelle funzioni di facilitatore che sono oggi indispensabili per creare quella fiducia reciproca e quei rapporti che, in una società disaggregata come la nostra, non si sviluppano più naturalmente. Inoltre essa può coordinare campagne comuni di raccolta fondi fra quegli enti che, benché importanti a livello locale, non hanno la massa critica per competere con le grandi organizzazioni non profit che operano a livello internazionale.
Infine la fondazione di comunità è la modalità più adatta per attirare quella quota dell’enorme trasferimento intergenerazionale di ricchezze a cui stiamo assistendo che potrebbe essere destinata a finalità d’utilità sociale e che altrimenti rischia di lasciare il proprio territorio o di essere dispersa senza lasciare traccia. Mettendo a disposizioni dei potenziali donatori la possibilità di dotarsi di tutte i benefici della filantropia istituzionale, senza accollarsi gli oneri di creare e gestire una propria fondazione, essa può offrire anche a chi ha mezzi modesti, la possibilità di sostenere nel tempo una finalità da loro ritenuta importante, conservando nel contempo la memoria propria o di una persona a loro cara.